Jonathan Duhamel è ancora per poco il campione del mondo: fra non molto infatti conosceremo il vincitore del Main Event WSOP 2011, e così prima di cedere lo scettro il canadese prova a dare qualche consiglio ai giocatori che si contenderanno il titolo.
“L’unica cosa che mi sentirei di dire è quella di divertirsi – dichiara ai microfoni di PokerNews – perché si tratta di un’esperienza che cambia la vita, e non è detto che si potrà avere una seconda occasione nel vivere un tavolo finale simile”.
Il pro di PokerStars crede che non ci sia un favorito netto, dal momento che gli stack sono relativamente vicini, il che a suo avviso dovrebbe favorire lo spettacolo: “Tutti i finalisti sanno certamente come giocare, ma la pressione dei media e del pubblico potrebbe condizionare qualcuno fra loro, è questo che potrebbe spaventarli, più che il gioco in quanto tale”.
Duhamel sa bene cosa significhi vivere tutto quello che li aspetta, avendo inoltre il privilegio di averlo provato da campione, trovandosi quindi improvvisamente alla ribalta fra flash, interviste ed un’agenda improvvisamente ricca di appuntamenti: “Si tratta di un’esperienza meravigliosa, vivranno un anno assolutamente folle, poi le cose tornano a farsi relativamente normali. Penso debbano aver cura di loro stessi e cercare di vivere al meglio questo momento”.
E se il fatto di scendere da quella scalinata per prendere posto al tavolo finale più importante al mondo possa essere considerata di per sé un’esperienza indimenticabile, certamente il payout non aiuta a conciliare il sonno.
Ciascun finalista si è già visto assicurati 782.000 dollari, una somma per cui ciascuno di loro avrebbe fatto carte false prima di quest’estate, ma che ad undici giorni dalla ripresa delle ostilità non può che apparire davvero piccola se confrontata con quanto resta ancora sul piatto.
Saranno più distratti dalle telecamere o dall’avere quasi nove milioni di dollari pronti a rovesciarsi sul tavolo, i prossimi November Nine? Ai posteri la risposta, che pure per una volta non appare poi così ardua…