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Praga

Pier Fabretti al commento dell’EPT Praga: “Con il poker non ho mai smesso”

Grande novità per le dirette streaming dell’ EPT Praga in partenza la prossima settimana. Insieme a Giada Fang e Alberto Russo al commento in italiano ci sarà anche Pier Paolo Fabretti!

Per il 38enne romano è un gradito ritorno: ecco la nostra chiacchierata con il mitico Pier.

AP: Ciao Pier, quanto tempo e che bello poterti risentire al commento! In questi anni in cui sei un po’ scomparso dai nostri radar sei rimasto a contatto con il poker?

PF: Sempre un piacere! Sì il legame è rimasto, ho continuato e continuo a giocare anche se non calco come un tempo i palcoscenici dei tornei live. Oggi gioco soprattutto cash game live, di quando in quando anche i tornei online seppur con molto meno volume di un tempo.

Raccontaci di questo ritorno!

Prima di tutto lasciami dire che per me è stata una ottima notizia che siano ricominciati i commenti in italiano per eventi come l’EPT. Per me sono un viatico per tutto il movimento perché aiutano ad avvicinare gli appassionati al poker e magari a raggiungere nuovi giocatori o nuove persone che poi in vari modi possono entrare a far parte della community. Credo che il ritorno agli streaming commentati in italiano sia un bene per tutti, il fatto che gli anni scorsi non fossero possibili l’ho visto come una cosa negativa. Più volte mi fermavano per chiedere quando sarebbero cominciati…

Come, dopo tutti questi anni ancora vieni fermato per strada?

Più che in strada soprattutto quando frequento l’ambiente del poker vivo. A distanza di anni continuo a ricevere attestati che questi contenuti fossero molto apprezzati al di là della mia persona. E’ capitato che qualcuno mi fermasse per chiedere quando avremmo riproposto i commenti EPT, della riapertura di PokerItalia24, se è in programma una nuova stagione de La Casa Degli Assi… Sono cose che mi hanno fatto toccare con mano che questi contenuti sono molto apprezzati, magari più che dal professionista o dal regular da tutto quello che è il 90% del nostro ambiente, che sono appassionati e giocatori più o meno assidui. Il ritorno ai commenti in italiano è una notizia ottima per tutti, professionisti addetti ai lavori appassionati in genere.

Qual è stata la tua prima reazione quando ti è arrivata la proposta?

Ricevere la chiamata è stata una grande emozione. Ho sempre un ottimo rapporto con chi lavora per PokerStars e con Alberto abbiamo ormai una amicizia quasi ventennale: sono bastati un cenno di intesa, una telefonata, due parole. Con lui abbiamo fatto centinaia se non migliaia di ore al commento, accettare è stata la cosa più naturale del mondo e ricevere la proposta mi ha fatto molto piacere sia a livello professionale che a livello umano.

Delle tante dirette che hai fatto hai qualche aneddoto particolare da raccontare?

Più che un ricordo specifico ne ho tantissimi belli legati ai commenti. Ricordo in particolare uno dei primi commenti PokerStars Caribbean Adventure insieme ad Alberto e a Luca Pagano, ricordo le nottate con questi tavoli finali che non finivano mai, le registrazioni da Malta, le tantissime puntate che abbiamo fatto per PokerItalia24, i commenti della Casa degli assi…

Hai seguito le dirette di Alberto e Giada dell’EPT Barcellona e dell’EPT Cipro?

Ho seguito l’EPT Cipro con piacere anche per la cavalcata di Andrea Dato, che anche se non sento assiduamente è un amico di lunghissima data, degli anni in cui iniziammo a giocare a poker con il resto del gruppo romano proveniente da Magic.

Hai detto che in questi anni hai continuato a giocare a poker ma con volumi decisamente inferiori a quelli di un tempo: cosa altro hai fatto?

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Tra le altre cose ho anche iniziato a scrivere un libro sul poker. È il frutto del campionario umano che ho potuto osservare negli anni in cui ho frequentato questi ambienti. Poi ho finito di restaurare il casale a Montepulciano…

Già, il casale a Montepulciano di cui parlavi spesso nelle dirette streaming: come è andata a finire?

Dopo tre anni di lavori abbiamo finito la ristrutturazione, poi abbiamo aperto l’agriturismo e dopo un mese e mezzo è scoppiata la pandemia. Da un punto di vista imprenditoriale c’è stata un po’ di bad-run.

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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