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Poker Live: è possibile scoprire i bluff dei nostri avversari?

Se in un mondo parallelo vi si presentasse una specie di genio della lampada del poker e vi permettesse di realizzare uno qualsiasi dei vostri sogni di giocatore, molti di voi chiedereste probabilmente di avere il potere di conoscere le carte dei vostri avversari per scoprire i bluff.

Certo, non sarebbe sicuramente il modo più corretto per vincere tornei e salire agli onori della cronaca tramite articoli e interviste su un portale del settore come Assopoker e probabilmente, con il tempo, ci sarebbe anche la possibilità di annoiarsi a vincere sempre.

Eppure il desiderio di ognuno di noi quando si siede ad un tavolo da poker, è da sempre quello di scoprire i bluff dei nostri rivali e stampare loro in faccia un check-call che si conclude con un muck e il piatto che il dealer ci consegna a fine mano.

Come capire che ci stanno bluffando?

Giocare solo per valore in un gioco come il poker, la cui origine etimologica arriverebbe addirittura dalla Persia e dovrebbe significare qualcosa che ha a che fare con il termine inganno, non avrebbe senso, poiché, se non si sa maneggiare almeno in modo basico l’arte del bluff, saremo del gatto molto spesso e, nel lungo periodo, non potremmo mai essere dei giocatori vincenti.

Siccome in questo giochino ci siamo noi e i nostri avversari, la costruzione di un’immagine che possa essere presa in considerazione da essi, non può che passare dal bluff e purtroppo, o per fortuna, dobbiamo districarci tra quelli che cercheremo di fare noi e quelli che dovremo smascherare.

Ma lasciando da parte per un attimo i bluff che vogliamo architettare a danno dei nostri avversari, esiste la possibilità di capire se “oppo” ce la vuole combinare?

La parte principale: la storia in comune per scoprire i bluff

In più di un’occasione vi abbiamo provato a fare capire quanto la concentrazione e l’attenzione di tutte le fasi della partita di poker, sia essa una sessione di cash game, oppure un torneo live più o meno importante, sia un elemento determinante che spesso fa da spartiacque tra un giocatore vincente e uno che nel lungo periodo è destinato a perdere soldi.

Fin da quando ci sediamo al tavolo da poker, l’esigenza vitale è quella di osservare qualsiasi cosa accada al tavolo, soprattutto in termini di chiusura delle mani, quando c’è da verificare lo showdown tra due nostri avversari, in modo tale da carpire informazioni importantissime per il prosieguo della nostra sessione.

Ma l’attenzione non deve essere riservata solo alle mani che arrivano alla fine e si risolvono con le carte private esposte, ma la nostra capacità di discernimento aumenta al tavolo anche scrutando le frequenze dei nostri avversari.

Certo è che in una sola sessione di qualche ora, può capitare che ci sia un giocatore che veda tonnellate di carte di valore, ma questo è molto raro. Se qualcuno comincia ad aprire con troppa frequenza, va da sé che qualcosa di strano sta succedendo e non si può sempre lasciargliela vinta, non ci sediamo al tavolo per guardare gli altri, ci sediamo per giocare e vincere le mani.

Il Tilt: fonte inesauribile di bluff

L’attenzione al tavolo si associa anche e soprattutto a quelle dinamiche che non sono strettamente legate alla tecnica pokeristica, tutt’altro.

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Tutte quelle dinamiche mentali alle quali possiamo fare riferimento quando giochiamo contro avversari più o meno forti, vanno prese in considerazione e il tilt è una di quelle se vogliamo scoprire i bluff di un nostro avversario.

Siamo tutti esseri umani e quando perdiamo un colpo, magari con percentuali bulgare che ci vedevano in netto vantaggio al river, è comprensibile che qualcuno non reagisca nel migliore dei modi e la testa possa partire verso quello che è un pericolo per tutti i players di questo mondo, più o meno forti, il tilt, appunto.

E quando arriva il tilt esso si manifesta nei modi più disparati, come ad esempio quello di cambiare completamente il proprio stile di gioco nel poker, che può passare dall’estrema aggressività all’estrema passività, o viceversa.

Se succede il secondo caso, noi saremo lì ad approfittare della situazione, giocare con valore e aspettare che il tiltato bluffi per noi.

Il semi bluff

Altra occasione per mettere in un angolo chi ce la vuole combinare è il semi bluff e qui, oltre che fare attenzione alle dinamiche e alle azioni precedenti dei nostri avversari, ci sarà da fare attenzione all’analisi del flop, che se presenta qualche draw di scala o di colore, potrebbe originare l’azione del nostro avversario fino al river anche se le strade successive al flop non dovessero chiudere alcun progetto.

Questa dinamica, che come abbiamo visto va associata alle informazioni che abbiamo raccolto fino a quel momento, potrebbe portarci a uccellare chi vuole bluffare e chiamare anche con punti marginali, come Assi Alti e Bottom Pair.

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"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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