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Harrington on Online Cash Games: micro stakes e giocatori maniac (1° parte)

Ancora dal nuovo libro “Harrington on Online Cash Games 6-Max No Limit Hold’em”, di Dan Harrington e Bill Robertie, vi proponiamo la traduzione di un estratto del capitolo quarto relativo agli insegnamenti per battere i micro stakes.

“Fra i tipi di avversari più comuni, che si possono incontrare ai tavoli micro stakes di poker online, ci sono sicuramente i maniac loose aggressive. Questi giocatori hanno valori alti di VP$IP, PFR e AF, ed in genere comprendono soltanto un’idea di base: spesso gli altri player non avranno una mano con cui giocarsi volentieri l’intero stack e quindi, se si punta abbastanza forte, ad un certo punto la butteranno via.

I maniac bettano costantemente, anche con nulla, fintanto che l’ opponent mostri debolezza checkando o limitandosi al call. Il loro obiettivo è di vincere tutti i piatti che nessun’altro vuole. Se rispondete alla loro azione con un rilancio, folderanno frequentemente a meno che non abbiano davvero qualcosa di buono. Come è allora possibile difendersi da questo genere di avversari? Tendendogli una trappola.

Quello che in gergo tecnico si chiama “trapping” consiste nell’avere un punto forte giocandolo però con una linea weak, dando così l’impressione di poter foldare in seguito ad un’azione avversaria di una certa intensità. Invece di puntare, vi limitate al call. Al posto di un raise, chiamate soltanto. In sostanza, imitate lo stile di un giocatore loose-passive che abbia in mano un punto di media forza.

Trappare serve a rallentare l’azione di un giocatore molto aggressivo, ed insieme al corretto uso della value bet è lo strumento più importante per battere i micro stakes. Diamo subito un’occhiata ad un esempio pratico. Siete in un tavolo online 6-max di NL10: il giocatore seduto due posti dopo di voi è “Terminator”, e per lui l’ HUD ci mostra le seguenti statistiche:

Questo è un profilo tipico del maniac dei micro stakes. Pre-flop, gioca le sue mani raisando nell’80% dei casi e 3-betta 1/6 delle volte quando gli capita l’occasione. Post-flop, il suo “Aggression Factor” è molto alto, anche se poi diminuisce leggermente sul turn e sul river. L’approccio di Terminator può essere sintetizzato in questo modo: 'Tutti i piatti mi appartengono a meno che non mi diciate il contrario.'

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Nella mano che vogliamo analizzare, siete di Big Blind con uno stack di 12,50 dollari (125 BB). Il player da utg folda e Terminator – con uno stack di 8,60 dollari – apre di 0,35$ da middle position. Il cutoff, il bottone e lo small blind foldano e voi fate call con q q . Ai micro stakes non 3-bettare in quest’occasione è davvero un grosso errore, tuttavia la giocata può andar bene visto l’avversario che avete di fronte. Il piatto è quindi di 0,75$.

Sul flop arrivano 10 6 5 che formano un board abbastanza buono per la vostra situazione. Dan HarringtonOffrendo progetti di scala e di colore, potrà convincere l’avversario che siete su un draw se agisce come voi vi aspettate che faccia.  Procedete con un check, indicando debolezza, è lui punta 0,60$. La sua percentuale di continuation bet è del 100%, perciò la mossa era già scontata. Voi chiamate e il piatto sale a 1,95 dollari. Il turn è un j . Normalmente a questo punto dovreste puntare, poiché sul board ci sono parecchi possibili draw. Tuttavia il vostro obiettivo è che lui creda che state inseguendo un progetto, per cui fate quello che farebbe un loose-passive: checkate.

Terminator punta 1,50$ e voi seguite ancora in call. Il pot è ora di 4,95$ con uno stack effettivo di 6,25 dollari. Il river è infine un 2 e voi fate check, rappresentando o un draw missato oppure una coppia bassa. A stakes più alti questa giocata potrebbe essere rischiosa, perché se Terminator avesse qualcosa come k j potrebbe checkare dietro la sua coppia di Jack ritenendo che un’altra puntata verrebe chiamata soltanto da qualcosa di più forte.

Ma ai micro stakes non funziona in questo modo: le bet alla fine vengono spesso callate da mani deboli, per cui i giocatori imparano a puntare con la top pair al river dopo una serie di check e call. Terminator decide di pushare i suoi ultimi 6,25 dollari e voi chiamate con la vostra overpair. Lui gira k 9 e voi vi aggiudicate il piatto e tutto il suo stack. Terminator non aveva niente su nessuna street, e faceva affidamento soltanto sulla sua abilità di farvi foldare perché non avevate mai mostrato forza. Se aveste check-raisato sul flop o sul turn, avreste sicuramente vinto di meno."

Traduzione di Emiliano “nimitz” Cocco

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