La coppia d'assi sembra forse la mano più semplice da giocare nel poker, ma a volte anche avere tra le mani la migliore starting hand del gioco non ci mette al riparo da errori: quali, ce lo spiega Reid Young.
La mano in questione è stata giocata al NL400. Il cut off apre il gioco a 12 $ con uno stack di 698 dollari, ma lo small blind 3-betta fino a 40 dollari. Hero, che ha 690 dollari totali, decide di chiamare, e lo stesso fa il cut off.
Molti giocatori al suo posto avrebbero forse preferito una cold 4-bet, in modo da ingrandire subito le dimensioni del piatto, visto che sia hero che original raiser sono deep.

Reid si concentra però sull'azione al flop, perché a suo avviso è qui che hero ha commesso uno sbaglio. Quando lo small blind decide di puntare 30 dollari su un piatto di 120 e board 4 j 3 , sceglie infatti di rilanciare fino ad 80 dollari, facendo foldare il cut off e venendo chiamato dal big blind.
"Quando rilanciamo al flop, permettiamo al giocatore sul cut off di avere un'idea piuttosto precisa del nostro range - spiega Young - in quanto non lo faremmo con mani come 9 9 o 10 10, ma probabilmente quasi sempre con top set, overpair slowplayate o flush draw con due overcard, come a q ".
Questo non soltanto rischia di estromettere dalla mano il cut off troppo spesso, ma non gli consente di bluffare, e quest'ultimo punto vale anche per il giocatore sullo small blind.
Il turn è il k e lo small blind checka. Secondo Young, qui hero deve sempre andare all-in: "Quando rilanciamo al flop in bluff o in semibluff, questa sarebbe un'ottima carta per continuare ad aggredire il nostro avversario, quindi a meno che lui non sia molto scarso pushare è la cosa migliore, visto che non potrebbe mai foldare una top pair, ma anche come a j ".
Checkare al turn a suo avviso farebbe apparire il nostro range ancora più forte, e allo stesso modo deve pensarla hero visto che va all-in, facendo però foldare il suo avversario in questa occasione.