Eccoci giunti al terzo appuntamento con “Pokey” e la tanto sospirata strada per Valuetown. Come anticipatovi, quest’oggi parleremo del semi bluff, ovvero di una situazione in cui il valore della nostra mano e la FE attesa da sole non sarebbero sufficienti, ma combinate assieme rendono il puntare una giocata EV+.
3) Dovremmo puntare al turn quando la forza della nostra mano e la FE rendano questa scelta profittevole
Scrive infatti Sasha Radisich: “Questa situazione si verifica spesso quando siamo in draw, e magari immaginiamo che la mano del nostro avversario sia abbastanza buona da non riuscre a farlo foldare troppo spesso".
Lo statunitense spiega il tutto con un esempio: "Ipotizziamo di trovarci sul BB con 6 5 . Avete chiamato il raise preflop del CO, dopo che lo avevano fatto anche BTN e SB. Il flop è a 7 9 , e avete deciso di chiamare la c-bet di OR, al contrario degli altri giocatori. Il turn è un 9 . Voi checkate, e lui punta 20BB in un piatto di 28 BB. Qui dovreste prendere seriamente in considerazione l’idea di andare all-in”.

Vediamo perché "Pokey" ci suggerisce questo: “In una situazione come quella descritta, se foste certi che il vostro avversario non foldasse mai, o se perdeste sempre allo showdown, si tratterebbe di una giocata EV-“.
Ma evidentemente, non è così: “Qualche volta il vostro avversario passerà la mano migliore (in questo caso ad esempio un asso, o una coppia), altre volte perderà dopo aver chiamato (magari vedendo il suo set superato dal nostro colore). Questi due elementi combinati assieme fanno sì che la giocata abbia un’aspettativa di vincita positiva”.
Ecco che quindi “Pokey” rimarca le due condizioni essenziali perché ciò possa avvenire: “Da un lato, avete bisogno di outs, in grado di garantirvi una certa equity quando il vostro avversario chiama. Dall’altro, dovete stimare di avere una FE che non sia pari a zero”.
Nel prossimo appuntamento di “Road to Valuetown”, Sasha “Pokey” Radisich ci ricorda che è possibile puntare al turn anche quando la nostra mano ha bisogno di essere protetta, facendo chiarezza al contempo fra una vera e propria “protection” e una giocata fatta per essersi impauriti in modo illogico dalla texture del board.
Traduzione di Piero "Pierelfo" Pelosi
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