In Italia si litiga su tutto, anche sul calcio, mentre l'industria delle scommesse guarda con attenzione all'evoluzione nei top campionati: in Spagna, Inghilterra e Germania i Governi supportano le leghe e vogliono andare avanti. La Serie A nel caos critica il Ministro Spadafora che manda messaggi molto duri alla confindustria del pallone.
In questo Articolo:
- 1 "Dybala di nuovo positivo al Covid19"
- 2
- 3 Lega Serie A e Assocalciatori contro il Governo
- 4 Spadafora (Ministro Sport): "Serie A pensi a piano B e alla nuova stagione"
- 5 Serie A riuscirà a sopravvivere?
- 6 La situazione degli altri campionati: Ligue 1 ferma fino ad agosto
- 7 Bundesliga: si parte ad ogni costo
- 8 Premier League: investiti £4 milioni in tamponi
- 9 Portogallo e Spagna pronte alla ripartenza (in 4 fasi)
- 10 La mappa dei principali campionati di calcio
"Dybala di nuovo positivo al Covid19"
Iniziamo dal giallo del giorno. Secondo la trasmissione spagnola televisiva “El Chiringuito de Jugones” (quella che in anteprima preannunciò l'arrivo di Cristiano Ronaldo a Torino) Paulo Dybala dovrebbe essere ancora risultato positivo al tampone dopo 40 giorni dalla scoperta della sua positività al Covid19. Il fantasista argentino prosegue la sua quarantena in Italia mentre la Juventus non ha confermato né smentito la notizia.
Se però tale indiscrezione sarà nelle prossime ore confermata, per la Serie A si affievolirebbero le speranze di una ripartenza. La notizia sarebbe senza dubbio strumentalizzata per non fare ripartire il campionato, visto l'orientamento del Governo delle ultime ore.
Lo staff del fantasista juventino ha precisato che sono in attesa ancora dell'esito del tampone e che quindi non ci sono notizie certe al riguardo.
Da notare un particolare: la Juventus non ha mai comunicato ufficialmente la negatività del calciatore.
Lega Serie A e Assocalciatori contro il Governo
Il Governo sembra intenzionato a non prendere rischi nonostante abbia autorizzato altri sportivi professionisti e non ("atleti di interesse nazionale") ad allenarsi regolarmente. Possibilità non concessa alle squadre della massima serie che - forse - potranno allenarsi nei propri centri sportivi dal 18 maggio, forse.
E' scesa in campo anche l'Assocalciatori (il sindacato dei calciatori), fino a questo momento sempre molto prudente nelle valutazioni, in questo caso però si è schierata contro l'esecutivo Conte. Il presidente Daniele Tommasi giudica il provvedimento "discriminatorio, prima ancora che illogico". Il sindacato è preoccupato perché i giocatori saranno costretti ad allenarsi nei parchi cittadini piuttosto che nei centri sportivi privati.
Il comunicato:
"L’Assocalciatori manifesta le proprie perplessità, nonché la sorpresa, in merito alla decisione del Governo sulla modalità di ripartenza dello sport italiano. Si ritiene, infatti, discriminatoria, prima ancora che illogica, l’idea di far riprendere l’attività negli impianti sportivi ai tesserati di discipline sportive individuali e non consentire ai calciatori professionisti – così come ad altri atleti tesserati per discipline di squadra – lo svolgimento di allenamenti in forma individuale nei centri sportivi, come peraltro già consentito nel mese di marzo 2020.
La norma, inoltre, rischia di produrre un aggravamento e non il contenimento del rischio! Per il lavoratore sportivo la fase di riatletizzazione dopo questo stop obbligato è un passaggio necessario e utile anche ad evitare infortuni e per essere pronti per iniziare il 18 maggio gli allenamenti di gruppo; non v’è che non veda come sia sicuramente più pericoloso fare attività individuale nelle zone cittadine e su superficie inidonee. Rimane l’auspicio di un pronto intervento del Governo utile ad eliminare le evidenti distorsioni che deriveranno dalla applicazione delle norme contenute nel DPCM del 26 aprile".
Insomma, il classico pasticcio all'italiana, come si assiste in questi giorni in altri settori molto più strategici.
La Lega ha accusato il Ministro Vincenzo Spadafora di aver agito in modo "discriminatorio" tra i vari sport.
Spadafora (Ministro Sport): "Serie A pensi a piano B e alla nuova stagione"
Il Ministro dello Sport però va avanti per la sua strada ed intervenuto sul canale La7 è stato categorico: "Sono in corso in queste ore contatti tra il comitato tecnico scientifico e la Figc, che aveva presentato un protocollo per gli allenamenti ritenuto dal comitato non sufficiente. Ma ripresa degli allenamenti non significa ripresa campionato.
Se non vogliamo avere incertezze basterà seguire la linea di Francia e Olanda che hanno fermato tutto. Io sinceramente vedo il sentiero per la ripresa sempre più stretto. Il discorso allenamenti è diverso, ma fossi nei presidenti penserei alla nuova stagione. La scelta della Francia può spingere anche l'Italia e altri paesi europei a seguire quella linea e leggendo certe dichiarazioni potrebbe esserci una maggioranza dei presidenti pronta a chiedere la sospensione per preparare al meglio il prossimo campionato".
Il messaggio del Ministro 5Stelle è molto chiaro.
Serie A riuscirà a sopravvivere?
In ballo però c'è la tenuta economica della Serie A: molti club sarebbero a rischio fallimento se non dovessero incassare i 700 milioni di euro di diritti televisivi. Una situazione molto complicata anche per i bookmakers (ne abbiamo parlato in un articolo a parte) con questo blocco dell'attività sportiva. Per fortuna in Germania, Spagna ed Inghilterra si pensa in modo differente.
La situazione degli altri campionati: Ligue 1 ferma fino ad agosto
Il Governo francese ha fermato tutto fino ad agosto. E' probabile che la stagione in corso venga annullata e si giri pagina con il nuovo campionato di Ligue 1 in estate, sempre che si riesca a contenere il virus. E' probabile una ripartenza addirittura a settembre della massima serie transalpina. Il responsabile del comitato medico della FIFA è dello stesso avviso.
Sullo stesso piano l'Olanda che ha annullato l'Eredivisie ma i club non ci stanno e promettono battaglia legale. Stesso discorso in Belgio. In Sud America ha alzato bandiera bianca l'Argentina.
Bundesliga: si parte ad ogni costo
L'unico paese che sembra voler imporre una convivenza con il virus per salvare l'economia e la tenuta sociale del paese sembra la Germania che va avanti decisa anche sulla ripresa del campionato della Bundesliga (1 e 2), nonostante sia aumentata la curva dei contagi negli ultimi giorni in modo preoccupante.
Ma il Governo tedesco ritiene che questa crisi durerà per parecchi mesi e quindi serve trovare un punto di equilibrio fin da subito per imporre una convivenza tollerabile. Stiamo parlando di uno stato che dispone di un servizio sanitario eccellente con 30mila posti di terapia intensiva disponibili.
Le squadre si stanno già allenando e le regole di ingaggio sono chiare: nel caso ci dovesse essere un giocatore positivo, questo sarà messo in quarantena ma la competizione proseguirà fino alla fine. I presidenti dei club sono intenzionati a salvare la stagione per preservare i ricavi derivanti dai diritti televisivi.
La curva del contagio è aumentata e questo particolare potrebbe indurre il Governo a posticipare di una o due settimane, la partenza prevista per l'8 maggio ma c'è la ferma volontà di chiudere sul campo la stagione.
Premier League: investiti £4 milioni in tamponi
In Gran Bretagna la situazione sanitaria è sempre critica ma il Governo di Johnson ha riconosciuto l'importanza sociale del football e della Premier League e, per questa ragione, rispetto all'Italia, farà di tutto per garantire lo spettacolo televisivo ai milioni di appassionati in tutto il mondo. Ci riusciranno?
Gli inglesi sono determinati e non scherzano: 4 milioni di sterline saranno investiti in 26mila tamponi. Ogni squadra sarà sottoposta ad un doppio controllo settimanale e l'1 maggio verrà definito il protocollo medico. La Premier conta di ripartire il 13 giugno.
In Inghilterra e Germania - invece di perdersi nelle consuete polemiche demagogiche - stanno studiando un piano concreto ma le prossime settimane saranno decisive (numero di contagi etc). La partita è ancora aperta a tutte le possibilità.
Portogallo e Spagna pronte alla ripartenza (in 4 fasi)
Il Portogallo è stato uno dei pochi paesi europei che è riuscito a contenere il virus (con un'efficace politica di prevenzione fin da gennaio da quando l'emergenza è scattata in Cina) mentre in Spagna, la Liga ha approvato un piano che ha l'autorizzazione del Governo, nonostante l'emergenza sanitaria.
Dal 4 maggio i calciatori saranno sottoposti ai tamponi da parte dei team. Fino al 18 maggio potranno allenarsi individualmente se supereranno i test sanitari. Dal 18 maggio inizieranno gli allenamenti a gruppi (massimo 6) e se le risposte saranno incoraggianti, si potrà pensare a ritiri collettivi. Il 12 giugno si potrebbe ripartire con i primi incontri ma il condizionale è d'obbligo.
Anche in Svizzera ed Austria c'è l'intenzione di riprendere l'attività.
La mappa dei principali campionati di calcio
Partenza molto probabile
- Bundesliga I e II (Germania)
- Super League (Svizzera)
- Primeira Liga (Portogallo)
- Bundesliga (Austria)
Partenza probabile
- Premier League (Inghilterra)
- Liga (Spagna)
- Super Lig (Turchia)
- Premier League (Russia)
Ripresa improbabile
- Serie A e B (Italia)
Campionati annullati o ripresa posticipata (ufficiale)
- Ligue 1 e 2 (Francia)
- Eredivisie (Olanda)
- Jupiler Pro League
Da valutare i campionati scandinavi con buone possibilità di vederli in campo in estate.