Dal giorno della legalizzazione delle scommesse (anno 1998) nel nostro paese non si registravano dati così bassi. Stiamo parlando di un mercato cruciale per i nostri concessionari sia terrestri che online.
Per fare capire a chi conosce poco il settore dei giochi, ieri abbiamo pubblicato i dati del poker online: dati buoni, in crescita, ma non c'è da cantare vittoria con questa emergenza sanitaria. Perché?
Le poker rooms hanno visto la spesa nei tornei superare ad aprile i 20 milioni di euro ma stiamo parlando solo di circa il 10% dei margini potenziali che si possono accumulare nel betting che, in base ai nostri calcoli, è un mercato potenziale da quasi 200 milioni di euro mensili (cifra da ripartire tra bookmakers ed Erario).
Le società di gioco (anche online) hanno strutture calibrate per gestire quel tipo di business, pertanto, se all'apparenza le entrate dall'online possono sembrare buone nonostante il Covid19, in realtà gli operatori stanno vivendo una grossa crisi di liquidità.
Per non infierire tralasciamo i mancati incassi e delle spese di gestione dei giochi terrestri (slot, Vlt, giochi a totalizzatore), mercati da miliardi di euro, in questo momento fermi come tutto lo sport.
Oggi riprenderà la raccolta per SuperEnalotto e Lotto, mentre sale slot (e VLT), bingo e agenzie di scommesse rimarranno chiuse. E la politica si è già dimostrata poco solidale con i gestori.
Scommesse: quanto vale il mercato in Italia?
Siamo in attesa di conoscere i primi dati ufficiali per il mese di aprile della spesa sulle scommesse online (a marzo aveva fatto segnare un calo del -33% con margine di €70 milioni) e non ci vuole molta fantasia per capire che si parlerà di cifre drammatiche (vicine allo zero) per i nostri bookmakers, considerando il lockdown delle agenzie per via dell'emergenza Covid19 e la sospensione della totalità degli eventi sportivi. L'attività è stata quasi azzerata.
Anche gli operatori online stanno soffrendo lo stop allo sport e per il loro futuro diventa cruciale la ripartenza o meno della Serie A (in Italia gran parte della raccolta è concentrata sul massimo campionato italiano e sulla Champions League).
Prima della crisi dovuta alla diffusione del virus, l'incidenza della spesa (e raccolta) online era sempre più importante (su una spesa da 211 milioni, ben 95 erano stati incassati online), ma il Covid19 ha spazzato via tutto.
Da dati storici da noi raccolti e nostre stime, potete percepire quale sia il valore potenziale del mercato (non parliamo di volumi ma di profitti al lordo della tassazione) del betting tricolore e l'l'incidenza dell'emergenza sanitaria su questo settore:
Mese pre-Covid 19 (Spesa)
- Dicembre 2019: €215 milioni
(Dicembre 2018: €96,4 milioni) - Gennaio 2020: €211,9 milioni
(Gennaio 2019: €124,6 milioni)
Mesi Covid 19
- Febbraio 2020: €134 milioni
(Febbraio 2019: €160 milioni) - Marzo 2020: €75,3 milioni
(Marzo 2019: €106,4 milioni) - Aprile 2020: ?
(Aprile 2019: €173,6 milioni)
Il mercato delle scommesse nel suo complesso (terrestre più online) è un mercato da €200 milioni potenziali di spesa al mese in condizioni normali (pre-emergenza sanitaria). Il trend degli ultimi mesi (dicembre 2019 e gennaio 2020) lo testimonia.
Naturalmente, sulla spesa (per i giocatori), il margine lordo per i bookmakers e lo Stato, influisce molto la gestione del rischio e l'andamento dei risultati dei vari eventi sportivi, elementi che non possono essere costanti, ma sono soggettivi e variabili (dipendono dalle skills degli scommettitori e dei gestori del rischio).
Ma ad aprile 2020 si è registrato un crollo verticale della spesa dovuto a quello della raccolta, dopo un marzo già nero.
In estrema sintesi, betting company ed Erario potrebbero aver perso potenzialmente 200 milioni di euro ad aprile. Gennaio sembra lontano, quando solo in agenzia la spesa fu di 116,7 milioni di euro e 95,2 milioni su internet. Il Coronavirus rischia di essere un fattore di crisi rilevante per i bookmakers anche online, se i campionati non ripartiranno al più presto.
Un mercato al momento molto instabile e che potenzialmente, nel 2020, poteva raggiungere i 2 miliardi di utili lordi annui.
- Spesa 2019: €1.591 milioni
- Spesa 2018: €1.481 milioni
Negli ultimi mesi (ancora di normalità) la spesa aveva superato i 200 milioni al mese, visto la crescita esponenziale dei bookmakers da remoto e, in condizioni standard, avrebbe probabilmente superato i 2 miliardi di euro di profitti lordi, visto che in programma c'erano le Olimpiadi e gli Europei di calcio, oltre al campionato Sudamericano.