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Lionel Messi

Mondiali: 30enne vince schedina da €17.000 con una grossa value bet, il book inglese non lo paga!

Aveva previsto la finale tra Argentina e Francia con un mese d’anticipo, più la vittoria dei sudamericani, ma non è stato pagato. Questa è la storia di un fortunato/sfortunato 30enne scommettitore inglese, Liam Manifold, nativo di Tutbury (Staffordshire). L’ appassionato di betting britannico ha puntato 10 sterline, poco più di 11 euro, su una schedina dedicata agli antepost dei Mondiali del Qatar.

La puntata è stata effettuata in un betting shop qualche giorno prima dell’inizio della competizione iridata. Ecco i tre eventi inseriti nella bolletta:

  • Finale Argentina – Francia
  • Vincente Antepost: Argentina
  • Migliore giocatore del torneo: Messi

Quota finale 1.495 a 1, 1.496 volte la posta, una vincita di £14.950 sterline, oltre €17.000, niente male.

La doccia fredda: il bookmaker vuole pagare solo £700

Al momento della riscossione il buon Liam si è presentato all’agenzia Coral dove ha scommesso l’11 novembre per ritirare la somma, ma si è visto offrire solo l’equivalente di 700 pounds. Perché?

Secondo il bookmaker l’appassionato aveva puntato in combinazione 3 eventi correlati tra loro (finale Argentina-Francia con sudamericani vincenti più Messi miglior giocatore).

Una tesi che lascia parecchio perplessi, considerando che il titolare dell’agenzia aveva accettato la schedina sostenendo che fosse regolare.

La denuncia sui social dello scommettitore

Liam ha denunciato tutto sui social: “mi sono presentato per incassare la scommessa vincente, mi hanno detto che non poteva essere effettuata, mi hanno offerto solo 700 sterline” per il disturbo.

Non gli rimane che la strada legale: “nessuna speranza di essere pagato dal bookmaker, mi sono rivolto a un comitato indipendente per un reclamo e sto aspettando una risposta. Diverse agenzie di scommesse, una volta vista la mia denuncia pubblica, mi hanno contattato assicurandomi che se avessi scommesso con loro mi avrebbero pagato senza batter ciglio”.

“Quando ho scommesso, la persona che l’ha accettata mi ha detto che andava benissimo. Ora sostengono che è una bet strettamente correlata. Ma se c’è un errore è colpa loro per aver accettato la scommessa non mio, tutto ciò è molto frustrante“.

I giudici a favore dei gamblers

Uno scivolone d’immagine per il settore delle scommesse britannico. Una volta accettata una scommessa un bookmaker non dovrebbe rifiutare la legittima vincita e la giurisprudenza in Gran Bretagna premia per fortuna gli scommettitori.

Chi segue Assopoker sa bene a cosa mi riferisco, in particolare alla sentenza a favore del bettor 56enne Andrew Green, dopo aver vinto la battaglia legale all’Alta Corte da 2 milioni di euro (più oltre €800.000 di interessi) contro un altro bookmaker storico inglese: Betfred.

Green aveva scommesso da un’ app mobile sul gioco da casinò online Frankie Dettori Magic Seven Blackjack ma Betfred si era rifiutato di pagare adducendo una scusa tecnica.

L’Alta Corte inglese ha però dato ragione al gambler e ha condannato a pagare oltre €800.000 il bookmaker per gli interessi maturati in 3 anni sulla vincita legittima. Prima di arrivare alla sentenza, Mister Green ha dovuto finanziare una battaglia legale lunga 3 anni. Come vi abbiamo raccontato, in quel arco di tempo non se l’è passata bene.

Lo stesso Green ha consigliato i suoi avvocati a Liam: “Se gli hanno offerto dei soldi per saldare la scommessa, potrebbero sapere di essere in parte responsabili di quanto accaduto. Nel mio caso, non appena mi hanno offerto dei soldi, ho capito di avere ragione e sono andato avanti. Se Liam ha in mano qualcosa di concreto deve andare fino in fondo”.

Coral si difende: la sua tesi sulla schedina

La versione ufficiale di Coral: “Questi tre eventi sono tutti strettamente correlati tra loro, quindi i valori di vincita che sono stati offerti su di essi singolarmente non possono essere inclusi in una multipla. Quando l’Argentina e la Francia hanno raggiunto la finale, le probabilità che l’Argentina vincesse si sono abbassate di più rispetto all’inizio. Quando l’Argentina ha poi vinto la Coppa del Mondo, le possibilità che Messi fosse il giocatore del torneo erano più che probabili”.

Liam aveva scommesso con valore atteso (che è una pratica legittima ma non gradita dai book), pur essendone inconsapevole, molto probabilmente.

Liam ha scommesso con un enorme valore e il book se ne è accorto solo dopo

Coral ribadisce: “Noi abbiamo pagato l’evento con il prezzo più alto, una finale Argentina-Francia, al 22/1. E poi sulla base di ciò che è successo abbiamo applicato il prezzo dell’Argentina vincente che era 10/11. Poi, sulla base del fatto che l’Argentina avesse vinto la coppa, abbiamo applicato un prezzo comunque generoso a Messi come miglior giocatore del torneo, a 1/2”. Per loro quindi la quota finale era di circa 70 volte la posta.

In questo caso è chiaro che tecnicamnete le probabilità reali non fossero dello 0,066% (considerando la quota pari a 1.496 volte la posta) ma ben superiori. Difficile pensare che fossero dell’ 1,43% come sostiene Coral, visto che eravamo nella fase pre-evento e la quota proposta pare troppo bassa.

Liam ha scommesso con valore atteso, questo è fuori di dubbio. Ma il punto sotto il profilo sia fiduciario (rapporto tra giocatore-bookmakers) che legale è un altro: quando un bookmaker accetta una scommessa deve sempre onorarla. C’è stato un errore, è evidente, ma non lo può pagare chi ha scommesso in buona fede.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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