Il deputato di Scelta Civica (gruppo nato dalla fusione delle liste di Dennis Verdini e di Enrico Zanetti) Ignazio Abrignani ha presentato in commissione Bilancio della Camera un emendamento sul poker live nella Manovra correttiva (i giochi dovranno contribuire per circa 500 milioni di euro).
La commissione Bilancio è competente per la redazione del testo che dovrà poi essere votato. L'avvocato ha rispolverato un vecchio tema, quello del live e dei circoli. La modifica proposta riguarda l'abrogazione della legge comunitaria del 2008, nella parte nella quale legittima i tornei di poker in presenza di una concessione dei Monopoli.
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Poker live: l'emendamento
Ma c'è un grosso equivoco. Non conosciamo nei dettagli il contenuto dell'emendamento presentato dall'onorevole, né le sue intenzioni (lo scopriamo nell'ultimo aggiornamento che potete trovare poche righe più sotto) ma senza dubbio questo intervento può ancor di più spianare la strada ai circoli. L'ex deputato di Forza Italia ha avuto il merito di rispolverare il dibattito sul live e sull'esigenza di una regolamentazione.
Il ruolo della Cassazione
I poker club - in questo momento - operano grazie a tre sentenze della Corte di Cassazione (la giurisprudenza è oramai consolidata) che hanno interpretato il codice penale, imponendo dei limiti e "consigliando" delle condotte chiare ai circoli (ad esempio è un reato penale organizzare tornei con la possibilità di più re-entry).
I circoli, insomma, operano grazie all'autorevole giurisprudenza di legittimità della Suprema Corte.
Una norma inutile
La Legge comunitaria del 2008 è solo una spina nel fianco dei circoli. Perché?
Se è vero che tale legge dichiarata il poker live legittimo, richiede però l'esistenza di concessione per poter operare.
La norma è poi rimasta lettera morta perché il regolamento non è stato mai pubblicato dai Monopoli, però - ad una lettura superficiale - potrebbe essere interpretata come a favore dei circoli di poker. Sbagliato!
Nella realtà i circoli sono "tollerati" dal punto di vista del diritto penale grazie all'intervento della Cassazione e la norma del 2008 non ha alcun tipo di valore su questo piano.

I circoli e la richiesta di concessione
L'assenza però della concessione (prevista dalle Legge Comunitaria) implica dei potenziali problemi per i circoli, di natura amministrativa (ambito da non confondere con quello penale). Eliminare la richiesta dell'esistenza di una concessione, legittimerebbe ancor di più i circoli chiamati ad operare in un settore senza alcun tipo di disciplina.
C'è un altro problema: anche se verrà abrogata la "comunitaria", c'è un'altra legge esistente che è quella del 2011 voluta dall'ex Ministro Tremonti per il poker live (visto in quel caso come una risorsa fiscale).
Perché non regolamentare a beneficio dell'erario?
Invece di abrogare la legge del 2008, bisognerebbe pubblicare il previsto regolamento, assegnare delle concessioni e consentire di operare ai circoli con le necessarie autorizzazioni: sarebbe un bene per l'ordine pubblico e l'erario. Ma in Italia spesso per l'opinione pubblica contano più le apparenze rispetto a tutto il resto.
Aggiornamento ore 20.
Abrignani: "necessario regolamentare un settore importante come quello del poker live"
L'onorevole ha chiarito ad Agimeg pochi minuti fa le motivazioni che l'hanno indotto a questo passo: “Presentando questo emendamento spero che si torni ad affrontare seriamente l’argomento del poker live. Con la legge comunitaria del 2008 si doveva regolamentare un settore importante del gioco in Italia, ma tutto questo non è mai stato fatto. Al momento di fatto in Italia esistono tante sale da poker che sono abusive e che sono state aperte in base ad una norma mai attuata. O si mettono in regola, o si chiudono”.