Mi scuso per la banalità ma quella che vi stiamo per raccontare è una spy story degna di un libro del miglior John le Carré, ambientata a Wimbledon. Si può riassumere così la finale dello Slam più importante tra Sinner e Alcaraz, Mentre i campioni si sfidavano sul sacro prato britannico, sugli spalti si consumava una battaglia di tutt’altro tenore. Gli organizzatori avevano schierato un "esercito" di agenti sotto copertura, travestiti da semplici tifosi, per stanare gli scommettitori "illegali". Quasi scontato - secondo i media britannici - l'uso di telecamere dotate di riconoscimento facciale (un noto scommettitore ha dichiarato di essere stato espulso in 15 minuti), in stile casinò di Las Vegas, per individuare i trasgressori e i courtsider già schedati. E per rendere tutto ancora più avveniristico, gli arbitri erano dotati di dispositivi high-tech per comunicare i risultati in modo istantaneo.
Una vera e propria guerra tecnologica (lo scopriremo più tardi) ma anche una semplice challenge tra "guardie e ladri" che si rincorrono nei campi da tennis, ma non solo.
L’obiettivo era bloccare i famigerati courtsider e, come riportato dalla stampa inglese, durante il torneo parecchi sono stati espulsi.
Una finale che non è passata inosservata nel mondo delle scommesse anche per l'inversione delle quote dei due finalisti prima del match.
In questo Articolo:
- 1 Chi sono i courtsider
- 2 Su quali piattaforme operano i courtsider
- 3 Come si difendono le piattaforme di scommesse
- 4 La vita non facile del courtsider
- 5 Perché sono osteggiati nel mondo del tennis
- 6 Cosa è successo a Wimbledon per le scommesse irregolari
- 7 Wimbledon ha cambiato politica nel 2025
- 8 I precedenti scottanti e i paesi che prevedono l'arresto
- 9 Dove scommettere sul tennis
Chi sono i courtsider
I lettori di Assopoker conoscono il fenomeno, ne abbiamo parlato diffusamente, ma è giunto il momento di spiegare il concetto anche a chi non conosce bene queste dinamiche.
I courtsider sono gli infiltrati nei campi da tennis (e non solo), mandati da potenti consorzi di scommettitori, detti in gergo sindacati. Con congegni segreti in pugno, questi messaggeri in diretta dettano legge inviando segnali in tempo reale sui vari match, con aggiornamenti simultanei e continui sui risultati.
Smartphone modificati, auricolari speciali, dispositivi furtivi: l’arsenale è illimitato. Spesso nascondono dei mini sensori sotto le ascelle o sul polso sotto una camicia. E' un business da milioni di euro.

Sono spesso collegati a sindacati scommettitori influenti o a bookmaker clandestini e senza scrupoli, con tutto ciò che ne consegue, inclusa l’attenzione sempre crescente della polizia per scongiurare il riciclaggio.
Dotati di tecnologia d’avanguardia, hanno la capacità di anticipare i segnali destinati ai bookmakers, guadagnando centesimi di secondo preziosi per scommettere su quote non aggiornate. Il tennis è un terreno fertile per queste pratiche sleali: le quote cambiano drammaticamente punto su punto, generando profitti illeciti.
Nel calcio, nel 2023 si è registrato un grosso scandalo derivante proprio a questa pratica: è intervenuto anche l'Interpol per arrestare 23 persone che avevano bruciato sul tempo i bookmakers.
Quindi, per chi non lo avesse capito, il courtsider inviano dai campi da tennis (ma anche negli stadi per assistere a venti di altri sport) risultati istantanei che riescono a anticipare l'aggiornamento dei risultati ufficiali. A ricevere questi impulsi con i risultati aggiornati sono organizzazioni sempre più potenti di scommettitori che operano da remoto e piazzano le scommesse, sempre aiutati dalla tecnologia con delle metodologie che non lasciano scampo nè ai book, nè agli altri scommettitori.
La tecnologia che distrugge il betting
Come spiegato, i courtsider e le organizzazioni per le quali lavorano sono dotati di tecnologie avanzatissime che permettono loro di anticipare il segnale che arriva al bookmakers, in questo modo possono trasmettere il risultato prima delle società di betting e lascio immaginare a voi le conseguenze.
Le organizzazioni degli scommettitori hanno così modo di piazzare la scommessa il più veloce possibile con le quote non ancora aggiornate. Il tennis si presta a questa distorsione del mercato perché le quote live cambiano punto su punto, anche in maniera drastica a volte e sono fonte di guadagno notevole, i secondi fanno la differenza rispetto a altri sport.

Su quali piattaforme operano i courtsider
Naturalmente i bookmakers legali se ne accorgono dopo un lasso di tempo relativamente breve (dipende dall'organizzazione interna della società di scomemsse) e li bannano. Le organizzazioni dei courtsider operano soprattutto nel betting exchange, quando a bancare non sono i bookmakers ma sono altri scommettitori che, ingenuamente, accettano le puntate con quote non ancora aggiornate.
Nel betting exchange infatti sono due scommettitori che si scambiano le scommesse a delle quote prestabilite.
E’ chiaro che così, con l'attività di courtsiding si viene a creare una distorsione dei mercati con giocatori sempre vincenti e altri sempre perdenti e, questa cosa, non sta bene neanche alle piattaforme di betting exchange che devono garantire un gioco equo (fair).
Come si difendono le piattaforme di scommesse
I bookmakers online si difendono, appena se ne accorgono, con il ban immediato e non sempre tutti i bookmakers lasciano i fondi vinti a disposizione degli scommettitori che hanno messo in atto questi abusi. Dipende sempre dal regolamento di gioco ma anche dalle leggi locali dei singoli stati.
Anche le piattaforme di betting exchange cercano di allontanare i giocatori sospettati di perseguire l'attività di courtsiding.
Non hanno però - in genere -prove in mano del fatto che questi giocatori stiano sfruttando una “situazione di vantaggio” irregolare, così ai più vincenti, in genere applicano commissioni insostenibili.
Le piattaforme di betting exchange infatti guadagnano grazie alla commissione (in genere del 5% per le transazioni standard) che vengono applicate sulla scommessa vincente tra i due bettors che si sono scambiati le puntate (c’è chi ha puntato e chi ha accettato bancando).
Consultando in forma anonima alcuni courtsiders che operano sui mercati da parecchi anni, le commissioni possono arrivare anche al 40%-50% proprio per invitare a andarsene dalle piattaforme di scambio scommesse. Uno scommettitore mi ha rivelato che è arrivato addirittura a pagare il 70%.
L'aspetto interessante è che si muovono proprio come agenti sotto copertura anche in caso di interviste o semplici contatti (è nel loro interesse spiegare il punto di vista che dai media generalisti è stato un pò banalizzato, vengono raccontati un pò come i "cattivoni", in realtà in alcuni paesi questa attività è consentita sotto il profilo legale).

La vita non facile del courtsider
Nel mondo del tennis oramai tutti i courtsider sono schedati e spesso hanno accesso ai campi solo grazie a dei travestimenti (come vi ho raccontato è proprio una storia quasi di spionaggio) perché spesso è impedito loro l’accesso. Ad esempio, a Wimbledon sono state utilizzate, come vi ho anticipato, delle telecamere per il riconoscimento facciale.
Se riescono ad accedere ai campi da tennis, per aggiornare i risultati usano espedienti di ogni tipo, come sensori sotto le ascelle per non essere notati o dare nell’occhio.
Ma la pratica e la loro attività è illegale? Dipende dal paese che ospita l’evento sportivo. Siamo al confine tra il consentito e il vietato, tra il legale e l'illegale ma, se ci pensate bene, in democrazia, mandare il risultato di una partita non può mai essere ritenuta una pratica illegale, al massimo irregolare per il mondo delle scommesse.
Il precedente di Roma
Chi invia segnali fino a che punto è responsabile? Dipende molto anche dalla sua buona o mala fede. Ma non sta a noi giudicare, soprattutto sotto il profilo etico. Di sicuro, per il mercato del betting è un problema enorme, perché se tutti facessero così non esisterebbero né bookmakers né mercati equi.
Ad esempio, anni fa a Roma fu impedito l’accesso al Foro Italico durante gli Internazionali d’Italia a alcuni noti courtsider che presentarono ricorso al TAR Lazio e vinsero. La sentenza riconosceva loro il diritto di assistere a un incontro di tennis.
Perché sono osteggiati nel mondo del tennis
L'ATP a ogni torneo schiera degli agenti per impedire (o rendere difficoltosa) questa attività. Ed è presto spiegato il motivo, più che legittimo dal loro punto di vista.
Uno dei principali business dell’associazione ATP che organizza tutti i tornei più importanti tranne gli Slam, è proprio la vendita della trasmissione simultanea dei segnali dei risultati ai bookmakers (in genere lo fanno attraverso società di intermediazione come Betradar che poi li rivende alle betting company).
Nella stessa posizine sono gli organizzatori dei grandi tornei degli Slam (Melbourne, Parigi, Wimbledon, New York).
Quindi, in gioco c’è senza dubbio un business per centinaia di milioni e la credibilità del sistema, oltre che l’alterazione e la sicurezza delle scommesse legate a questo sport.
Pertanto ATP e tutti gli organizzatori hanno dichiarato “guerra” ai courtsinsers per fare in modo che il loro segnale sia l’unico autentico e soprattutto che arrivi prima, ma non è facile perché i courtsider spesso riescono a giocare d’anticipo.
Chi aggiorna il risultato nel tennis?
L’aggiornamento nel tennis del risultato avviene grazie all’arbitro che preme un pulsante dalla sua postazione. Considerando il business e gli interessi, l'arbitro ha una doppia responsabilità.
Ci sono stati anche rarissimi scandali che hanno riguardato proprio giudici di sedia che per finta sbagliavano l’aggiornamento.Si tratta di una materia comunque molto delicata perché girano troppi soldi e interessi.

Cosa è successo a Wimbledon per le scommesse irregolari
Fatte queste doverose premesse, per farvi capire il contesto e le problematiche, arriviamo finalmente alla notizia. Per tutti i motivi che vi ho spiegato, gli organizzatori di Wimbledon hanno messo in atto principalmente tre misure.
C’erano sugli spalti durante tutto Wimbledon, e in particolare durante la finale maschile, delle “spie”, degli osservatori che sembravano semplici appassionati tifosi che dovevano individuare i courstider, ovvero le persone che inviavano all’esterno gli aggiornamenti sui risultati. Osservavano quindi ogni minimo batter di ciglia delle persone presenti sugli spalti.
Gli arbitri, a Wimbledon, hanno usato dei dispositivi nascosti molto potenti per trasmettere in modo istantaneo i risultati prima di qualsiasi altra persona presente nello stadio. Ci saranno riusciti?
E’ stato usato uno strumento di riconoscimento facciale per individuare e stanare alcuni courtsider già segnalati e schedati. I sistemi di sicurezza non erano volti a impedire solo attentati terroristici ma anche a allontanare gli scommettitori con secondi fini.
Quindi mentre Sinner stava giocando e si guadagnava, minuto dopo minuto, un posto nell’Olimpo del tennis mondiale, una squadra di “osservatori-spioni” cercava di individuare gli scommettitori che agivano in modo irregolare.
Wimbledon ha cambiato politica nel 2025
E’ il primo anno in cui i manger di Wimbledon hanno impiegato agenti sotto copertura tra la folla, seduti in mezzo ai tifosi di tennis per identificare i "courtsider", come spiegato, gli agenti dei sindacati incaricati di trasmettere i punti più velocemente rispetto alla trasmissione ufficiale, per sfruttare le latenze di frazioni di secondo nei mercati delle scommesse.
Secondo il Daily Mail , diversi cosiddetti "courtsider" sono stati espulsi dagli spalti durante il torneo di quest'anno.
Finora, la maggior parte degli sforzi per contrastare le organizzazioni di gioco d'azzardo a Wimbledon si concentrava soprattutto nelle piattaforme di betting all’individuazione di schemi di scommesse sospette con il ban immediato dei titolari dei conti. Quest’anno hanno alzato il livello.
Un courtsider ha dichiarato di essere stato scoperto in 15 minuti dal suo arrivo a Wimbledon, prima ancora di entrare negli spalti, secondo quanto riportato dal Mail, un fatto che suggerisce che gli organizzatori del torneo stavano utilizzando anche la tecnologia di riconoscimento facciale per individuare i trasgressori recidivi.
"Wimbledon è un Fort Knox", ha dichiarato questa settimana una "fonte" del Daily Mail. "Facciamo di tutto per impedire che qualcuno sfrutti il nostro sport in qualsiasi modo, anche approfittando di qualsiasi inevitabile problema tecnico per fare soldi".

I precedenti scottanti e i paesi che prevedono l'arresto
Il courtsiding è un fenomeno che è diventato sempre più popolare nei primi anni 2000. Negli Slam è stato segnalato già agli Australian Open del 2013, ma all'epoca l'Australia non disponeva di un quadro giuridico per contrastarlo.
La situazione è cambiata nello stesso anno, quando lo Stato di Victoria ha approvato il Crimes Amendment (Integrity in Sports) Act del 2013, che ha reso il courtsiding un reato punibile fino a 10 anni di carcere in Australia, ma in altri paesi è “legale” ma non tollerato.
Al successivo Australian Open nel 2014, le autorità hanno arrestato il britannico Daniel Dobson ai sensi della nuova legge. Dobson trasmetteva i punti in diretta tramite un dispositivo nascosto nella scarpa.
Nel 2017 forse la spy story per eccellenza: due uomini estoni sono stati fermati all'aeroporto internazionale della città australiana. Perquisendo i loro bagagli, la polizia trovò un gran numero di apparecchi tecnologici per la trasmissione dei dati. Fu subito chiaro il motivo per cui i due erano a Melbourne: fare courtsiding agli Australian Open.
Il courtsiding non è illegale nel Regno Unito e negli Stati Uniti, ma è vietato dalle autorità tennistiche di entrambi i paesi. Idem in Italia.
Dove scommettere sul tennis
Il tennis è uno degli sport più seguiti e scommessi in Italia ed è possibile giocare sia prematch che live (durante l'evento) sulle principali piattaforme di betting autorizzato da ADM/AAMS. Le società di scommesse legali mettono a disposizione dei nuovi clienti anche bonus primo deposito scommesse che qui riportiamo in modo informativo e comparativo nella seguente tabella: