Pinnacle, il più grosso bookmaker mondiale lascia il mercato italiano? O meglio... non entra più? Molto probabile, manca solo l'ufficialità ma le dichiarazioni di Paris Smith vanno in una direzione molto chiara. Un fulmine a ciel sereno? No, neanche per sogno, tutto prevedibile e previsto: il divieto sulla pubblicità nel gaming italiano inizia a produrre i suoi effetti devastanti nel confronto del mercato legale e del gettito.
Pinnacle (che muove volumi importanti nei mercati asiatici ed europei) ha parecchi clienti italiani (da anni) ed ha fatto capire che saluterà presto il bel paese.
Il book aveva deciso di partecipare, dopo decenni, al bando di gara con ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), per il cambio della tassazione e soprattutto per essere autorizzato a fare pubblicità in Italia. Sarebbe stato un successo politico ed un enorme vantaggio per l'emersione di volumi importanti, flusso di denaro da non sottovalutare.
E secondo voi, fallito questo ingresso, gli scommettitori high roller italiani professionisti smetteranno di scommettere all'estero? Chi conosce questo mercato conosce anche la risposta.
Con il Decreto Dignità e la stangata fiscale verso le gaming company decisa a dicembre dal Governo Conte, lo scenario cambia totalmente. E Pinnacle ha già presentato una lettera di saluti, o almeno così sembra.
Oggi il Ceo Paris Smith del bookmaker ha dichiarato a Nicola Tani di Agipronews a Londra: "Le tasse sono aumentate e non si può fare pubblicità. Dobbiamo vedere se il mercato italiano ci interessa ancora o no. Ci sono tante occasioni nel mondo, il caso dell'Italia deve essere ridiscusso in un meeting che avremo a marzo". Parole che lasciano poco spazio alla fantasia, ma quello di Pinnacle potrebbe essere solo il primo pezzo del domino pronto a cadere e portarsi dietro tutti i nuovi operatori che avevano deciso di fare lo stesso passo.
E se verrà assegnata una concessione a Pinnacle? Il bando è sempre valido considerando che sono cambiate totalmente le regole? Il quadro è mutato: sono cambiate le condizioni a bando in corso e queste stesse regole vanno contro le nuove compagnie e favoriscono i vecchi leader di mercato che apprezzeranno le parole odierne di Paris Smith.
Le sue dichiarazioni sono chiare: "le condizioni sono molto diverse rispetto al momento in cui abbiamo presentato la domanda all'Agenzia delle dogane e dei monopoli". Come può un nuovo operatore pensare di entrare in un mercato in questo modo?
Altro che lotta alle lobby... Semmai un favore alle gaming company che già hanno quote consolidate nel mercato legale, oltre agli operatori esteri che operano non con concessione italiana.
Non a caso è stato depositato un reclamo alla Commissione Europea perché il Decreto "Dignità" è palesemente anti-concorrenziale e non permette a nuovi operatori come Pinnacle e Winamax di farsi conoscere al pubblico rispetto ai leader di mercato.
Inoltre le grosse aziende straniere faranno ancora più business visto che la concorrenza legale sarà soffocata e nascosta in un angolo: un danno bello e buono al gettito erariale e agli operatori autorizzati.