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Poker online: nuove tasse folli in Francia vanificano mercato UE

valérie-pécresseUn mercato al limite del collasso in Francia rischia di essere definitivamente affondato dall’emendamento presentato dal deputato Jean François Lamour alla legge finanziaria 2012, che potrebbe innalzare in modo scriteriato la pressione fiscale fino al 45% per il poker online, alimentando di fatto una fuga degli operatori e compromettendo l’ambizioso progetto della Commissione Europea per un futuro mercato unico.

La situazione del poker in rete per i francesi è già fin troppo tragica con una tassazione che non ha uguali rispetto agli altri paesi europei, per non parlare delle scommesse dove i bookmakers rischiano il banco ed i margini sono esigui. L’ultima idea ‘geniale’ è stata presentata in Parlamento in questi giorni, dove è in esame il testo della nuova manovra finanziaria.

In base all’emendamento, la tassazione sui giochi dovrebbe essere applicata non più sul fatturato bensì sul profitto, come avviene anche in altre nazioni (Gran Bretagna e Italia, nel cash game). Il problema sono le aliquote proposte del tutto folli:

-    45% sul poker
-    58% per le scommesse sportive
-    70% per le scommesse ippiche

Su invito della Commissione Europea (che sta redigendo l’importante 'Libro Verde', documento consultivo), la Francia vuole uniformarsi agli altri paesi in vista di una regolamentazione unica per l’online, ma lo sta facendo nel modo sbagliato. Proporre il 45% sul poker significherebbe condurre il settore alla chiusura quasi certa, visto che gli operatori non avrebbero più margini, con costi operativi e di gestione già fin troppo elevati. Vediamo il prelievo negli altri paesi:

-    Gran Bretagna 15%
-    Italia 20% (cash game)
-    Spagna 20%*
-    Danimarca 20%*
*mercati in via di regolamentazione

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Per non parlare di Malta, Gibilterra ed altri enti regolatori che rilasciano licenze “europee” con prelievi sui margini nettamente inferiori. I progetti di legge negli USA addirittura prevedono aliquote del 10% circa. Inutile dire che con differenze così marcate tra gli stati membri, il progetto di una normativa unica e di un futuro mercato europeo viene del tutto vanificato.

francia-poker-onlineLa reazione degli operatori è stata decisa e il ministro del budget Valerie Pecresse è stato costretto a sospendere il progetto in Commissione Finanze, preoccupato dall’eventuale dipartita di molte società dell’e-gaming, definendo le nuove aliquote frutto di un errore di calcolo, a testimonianza dell’incompetenza e della superficialità della politica nelle scelte effettuate in un settore strategico (per occupazione e entrate erariali) come quello del gambling.

Pertanto il ministro ha dato mandato a  Jean François Lamour di firmare nuove intese fiscali con Italia, Malta e Gibilterra, oltre ad altri stati del vecchio continente ma non sarà semplice, considerando le premesse ed i punti di partenza.

Senza una soluzione intelligente, il mercato francese rischia il collasso, per non pensare alla sfiducia dei players nei confronti dell'Arjel, l’ente regolatore e di controllo che ha perso credibilità, a causa degli omessi controlli nella nota vicenda Full Tilt Poker.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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