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Elton Tsang: “Ho vinto €2.370.000 a Leon Tsoukernik, ma non vuole pagarmi”. La replica: “Partita irregolare”

Elton Tsang non è molto noto nel mondo del poker, e se non fosse per la vittoria del Big One Drop Extravaganza di Montecarlo dello scorso ottobre (trionfò per 11 milioni di euro) sarebbe un perfetto sconosciuto. In realtà questo giocatore di origini asiatiche ha una storia incredibile alle spalle, che lo ha portato da Vancouver alla conquista del Big Game asiatico.

Nei prossimi giorni racconteremo nel dettaglio il suo percorso, ma per introdurre l’argomento di questo articolo è sufficiente sapere che Tsang partecipa abitualmente alla partita più alta del mondo.

Per intenderci, quella a cui un ricco top player come Dan Cates può solo assistere perché non invitato. Un home game che si è spostato da Macao e Manila, dove è normale che si vengano a formare piatti da oltre 50 milioni di dollari americani.

Tsang conosce personalmente tutti i più forti giocatori di poker del mondo, da Tom Dwan a Phil Ivey a Andrew Robl. Gode del rispetto dei professionisti occidentali e dei businessman cinesi. Dall’esterno è un personaggio misterioso e affascinante, che compete regolarmente per decine di milioni di dollari. Senza ombra di dubbio è un pezzo grosso del poker high stakes in Asia.

Fatta questa premessa, risultano particolarmente gravi le accuse che ha rivolto a Leon Tsoukernik durante un’intervista a CalvinAyre.com. Tsang ha infatti rivelato di aver partecipato a una partita privata altissima durante l’EPT di Barcellona del 2016, organizzata proprio dal proprietario del King’s Casino. Il giocatore asiatico sostiene di aver vinto più di tre milioni di euro e non aver mai ricevuto un centesimo da Leon. Ripercorriamo questa delicata vicenda.

A Barcellona va in scena una partita privata irreale

Per lanciare la sua accusa a Leon, Elton Tsang deve partire dal principio. Nell’estate del 2016 si trovava a Barcellona durante l’EPT, per passare del tempo con i suo amici (menziona Richard Yong, Winfred Yu e John Juanda) e rilassarsi. Giocare a poker non era nei suoi piani, finché non ha conosciuto Tsoukernik.

“Richard (Yong) mi ha presentato Leon, che stava organizzando una partita privata di cash game”, spiega Tsang. “Non lo avevo mai conosciuto prima. Mi ha invitato a giocare e ho accettato“.

Nei successivi tre giorni, Tsang ha sfidato Leon e alcuni noti professionisti in questa partita privata, che si è tenuta all’interno del Casino Barcelona, ma in forma privata: le chips non avevano un valore monetario. Leon era l’organizzatore e tutti i soldi passavano da lui: si segnava su un foglio i buy-in e i rebuy, e al termine delle sessioni pagava le vincite.

La prima giornata

Tsang svela gli stakes e i protagonisti della prima giornata: “La prima volta abbiamo giocato con blinds €1.000-€2.000 e straddle obbligatorio a €4.000. Io, come altri giocatori, sono entrato con €400.000. Oltre a me erano presenti Richard Yong, Winfred Yu, Peter Chan, Leon Tsoukernik, Tony G, Fedor Holz e Dan Cates“.

Un home game altissimo per noi comuni mortali, ma niente di eccezionale per Tsang, abituato a giocare a limiti ben superiori a Macao. Eppure leggendo le sue dichiarazioni c’è da restare a bocca aperta.

Dopo poche mani ero già sotto di oltre un milione di euro. Ho fatto rebuy per due milioni di euro e a un certo punto ero sotto di 1.4 milioni“, rivela il player asiatico. “Poi abbiamo aumentato i limiti: prima a €2.000-€4.000-€8.000, poi a €5.000-€10.000. Con questi stakes si sono alzati quasi tutti, tranne io, Tony G, Jungleman e Leon”.

Leon Tsoukernik

Una partita semplicemente folle, con diversi milioni di euro in mezzo e il big blind di €10.000. E non è finita qui…

“Dopo aver alzato i limiti ho iniziato a vincere e ho chiuso la sessione con un profitto di 2.8 milioni di euro. A quel punto Leon mi ha proposto di giocare un heads-up a limiti €10.000-€20.000, nel quale lui sarebbe entrato con un milione di euro. Ho accettato e mi ha tolto 1.4 milioni di euro. Ho quindi chiuso la giornata con un profitto di 1.32 milioni di euro“.

La seconda giornata

“Il giorno successivo ricevo un messaggio da Peter Chan: Leon voleva che tornassi a giocare nella sua partita“, prosegue Tsang. “Così mi sono alzato e sono andato immediatamente al casinò. Quando sono arrivato, Leon e Peter stavano giocando contro Igor Kurganov e Philipp Gruissem. I limiti erano €2.000-€4.000, ma poco dopo li hanno alzati con lo straddle obbligatorio a €8.000. Dopo un po’ Leon se n’è andato e mi sono ritrovato a giocare contro Igor e Philipp fino alle 10 di mattina. Mi è andata bene, perché ho perso solo €130.000“.

Dopo due giornate nell’home game di Leon Tsoukernik, Elton Tsang è quindi in profitto di 1.19 milioni di euro. Non poteva immaginare cosa sarebbe successo nella terza giornata.

La terza giornata

“Il terzo giorno mi sono presentato al tavolo alle sei di pomeriggio. Questa volta eravamo io, Dan Cates, Leon Tsoukernik e Christoph Vogelsang. I blinds erano €5.000-€10.000 e ognuno di noi è entrato con un milione di euro“.

In questo assurdo tavolo di cash game c’erano quindi quattro milioni di euro in gioco.

“Abbiamo giocato per circa tre ore”, prosegue nel racconto Tsang. “Io e Leon abbiamo giocato tutti i piatti più grandi. Nella prima mano avevo 7-7, ho rilanciato a €25.000 da UTG e ho chiamato la 3-bet a €75.000 di Leon. Sul flop 8-4-3, ha puntato €200.000 e ho chiamato. Sul turn Jack abbiamo fatto check. Al river, su un 9, è andato all-in per €600.000. Ho chiamato e ha mostrato A-high. Ho vinto il pot (di oltre 1.5 milioni di euro, ndr), mentre Leon ha ricaricato di un milione”.

Triton Manila Dan Cates
Dan Cates, sempre presente nelle partite private più ricche

Se possibile, la seconda mano è ancora più incredibile:

“Un paio di orbite dopo, Leon ha cambiato la disposizione a tavolo, mettendomi a sinistra di Cates e alla destra di Vogelsang. Questa volta ha rilanciato a €50.000 dal bottone e io ho chiamato con 9-9. Sul flop 7-3-3 ho check/callato una bet da €150.000. Sul turn è sceso un 8 e ho fatto check. Leon è andato nuovamente all-in in overbet, stavolta per €800.000. Ho chiamato di nuovo e al river ho pescato un 9. Credo che lui stesse bluffando perché non voleva girare. In ogni caso, ho vinto il secondo big pot di giornata”.

La terza mano ha sostanzialmente chiuso la sessione. Parliamo di un pot da oltre due milioni di euro.

“Leon ha ricaricato per un altro milione e ha iniziato a vincere qualche piatto. A un certo punto aveva davanti a sé uno stack di 1.5 milioni di euro. Ha rilanciato a €50.000 dal bottone e ha ricevuto il call di Vogelsang dallo small blind. Io avevo A-A e ho rilanciato a €200.000. Entrambi hanno chiamato e sul flop 10-9-3 ho puntato €400.000. Ha chiamato solo Leon. Sul turn 2 sono andato all-in e Leon ha chiamato per gli ultime €900.000. Ha mostrato A-9 per una middle pair. Il river non lo ha aiutato e a quel punto era sotto di 3 milioni di euro“.

Considerando le cifre in ballo, Tsang ha immediatamente fatto il riepilogo della sessione:

  • Tsang +€3.375.000
  • Cates -€200.000
  • Vogelsang -€65.000
  • Tsoukernik -€3.110.000

Nella prima giornata ha vinto 1.32 milioni di euro, nella seconda ha perso €130.000 e nella terza ha vinto 2.3 milioni di euro. Complessivamente, Elton Tsang doveva ricevere 3.5 milioni di euro da Leon Tsoukernik.

 

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Le vincite mai pagate

Dopo quel big pot, la partita si è fermata. Leon si è allontanato con la moglie, promettendo di tornare. Dopo quasi due ore ad aspettarlo per riprendere il gioco, Elton Tsang è uscito dal casinò per parlare con alcuni amici. Al suo ritorno, tutte le chips erano state rimosse.

“Secondo quanto mi hanno raccontato Cates e Yong, Leon è tornato e ha chiesto perché avessimo smesso di giocare. Non ricevendo una risposta, ha preso tutte le chips e se n’è andato“.

A quel punto Tsang ha iniziato a temere di non venire pagato. Ricordiamo che, in base al suo racconto, doveva farsi consegnare 3.5 milioni di euro.

“Il 27 agosto, Leon mi ha scritto perché voleva incontrarmi”, rivela. “Ci siamo visti al bar dell’hotel, dove mi ha proposto di pagarmi solo le vincite delle prime due giornate. Voleva che annullassimo l’ultima partita. Gli h chiesto il motivo e non mi ha risposto. Ha solo detto che quella era la sua proposta”.

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Tsang se n’è andato indignato, promettendo che la questione non era conclusa. Il giorno successivo c’è stato il secondo incontro, nel quale Leon ha velatamente accusato Tsang di aver barato.

Le accuse di Leon

“Ci siamo incontrati nuovamente al bar. Gli ho spiegato che non poteva semplicemente cancellare una partita e che l’unica cosa giusta che potesse fare era pagarmi tutta la somma vinta. Gli ho fatto intendere che ero irremovibile sulla questione”.

Di fronte a questo atteggiamento, Leon ha ribattuto in maniera inaspettata.

“Più tardi mi ha detto che secondo lui la partita era strana e per nulla corretta. Mi ha detto che non riteneva possibile che lo chiamassi sempre quando bluffava e foldassi sempre quando aveva mani d valore. Non era arrabbiato, parlava come se fosse una questione di affari. Alla fine mi ha detto: “Allora, li vuoi o no i €1.200.000 dei primi due giorni?“”

La reazione di Tsang

Tsang ha lasciato Barcellona emotivamente devastato.

Mi sono sentito perduto. Pensavo a tutto ciò che avrei potuto fare per ottenere i soldi che avevo vinto. Ho chiesto aiuto a tutti i miei amici professionisti. Leon, intanto, ignorava tutti i miei messaggi. Ero furioso. Quando finalmente ha risposto, ha detto che non mi avrebbe pagato niente“.

Alla fine, dopo mesi di discussioni, Leon ha pagato la vincita dei primi due giorni, pari a 1.2 milioni di euro. Tuttavia, Tsang non ha visto un centesimo dei 2.37 milioni di euro vinti nella terza giornata.

“Ho contattato i miei avvocati e mi hanno detto che la partita non era legale, nonostante fossimo in un casinò. Era un gioco a credito, pertanto non avevo alcuna possibilità di vincere un’eventuale causa”.

Philipp Gruissem, l’unico pro a difendere Tsang

Tsang rivela che la questione ha fatto molto scalpore all’interno della community high stakes.

Tony G ha provato a convincere Leon, ma non c’è stato verso. Così mi ha consigliato di prendere gli 1.2 milioni di euro e lasciar perdere il resto. La stessa cosa mi è stata detta da Phil Ivey. L’unico che si è schierato apertamente in mio favore è Philipp Gruissem. Ha detto a Leon che doveva pagarmi. Lui gli ha risposto: “Da che parte stai? Dalla mia oppure da quella dei cinesi?” Philipp ha pagato caro questo comportamento: è stato bannato da tutte le partite private di Leon“.

Tsang dice di non essere riuscito a pensare ad altro nell’ultimo anno. E lancia un’altra grave accusa.

Per interi mesi non riuscivo a dormire di notte. Mi sentivo male, ero depresso. È stato uno dei momenti peggiori della mia vita. Inoltre Leon ha mandato alcune persone per farmi sapere non è un boyscout. Che ha un background di un certo tipo. A me non interessa, se vuole ammazzarmi mi ammazzi pure”, ha dichiarato a CalvinAyre.com.

“Tutti devono sapere cosa mi ha fatto”

Ritrovatosi con le spalle al muro, Tsang non ha potuto fare altro che accettare il pagamento delle vincite delle prime due giornate. Ma questo non significa che abbia deciso di lasciar correre questo episodio: vuole che tutti sappiano cosa è successo.

Leon ha ribadito che non mi pagherà le vincite del terzo giorno. Mi ha pagato 1.2 milioni di euro, in rate da €300.000 al mese. Vorrei portare la vicenda in tribunale, ma sarebbe uno spreco di soldi. A questo punto voglio solo che tutti sappiano cosa è successo, in modo tale che una situazione del genere non si verifichi nuovamente. Tutti nel mondo degli high stakes devono sapere cosa mi ha fatto”.

Pochi mesi dopo il fattaccio, Elton Tsang ha vinto il Big One Drop Extravaganza per 11 milioni di euro

La replica di Leon Tsoukernik

Leon Tsoukernik ha replicato a queste accuse con una lettera, pubblicata sempre su CalvinAyre.com.

“Anche se vorrei dire esattamente come stanno le cose, non posso farlo perché c’è una disputa ancora aperta. Dirò questo: la versione dei fatti di Elton è pura fantasia e in realtà mostra una situazione molto imbarazzante per lui“.

Il riferimento di Leon è all’irregolarità della partita:

“Come poker player e come uomo, credo nelle responsabilità individuali. Purtroppo sono venuto a conoscenza del fatto che alcune persone hanno approfittato di me in alcune partite di cash game. Ho quindi subito un gran numero di pratiche che corrompono l’integrità del gioco. Per esempio la collusion e le carte segnate. Avrei tante storie da raccontare, ma preferisco combattere per la mia con il supporto della giustizia. Credo nella giustizia piuttosto dei rumors su internet“.

Leon conclude:

“Lotterò contro chiunque utilizzi pratiche che portano a un vantaggio disonesto nei confronti dei giocatori onesti. Sono stato contattato da altri businessman di successo che hanno vissuto esperienze simili. Loro non vogliono combattere, ma io sì. Ed è per questo motivo che sono stato coinvolto in due scandali pubblici (l’altro è quello con Matt Kirk, ndr)”.

Tsoukernik non ha quindi negato di avere un debito nei confronti di Tsang. La questione diventa ancora più delicata, ed è molto probabile che ci saranno altri colpi di scena nei prossimi mesi, soprattutto dopo che Matti Kirk ha lanciato un’accusa molto simile nei confronti di Leon (ne avevamo parlato QUI).

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