Il timing è fondamentale, tanto nella vita quanto nel poker. A volte cogliere il momento giusto ha più importanza delle competenze. Pensiamo ad esempio a chi investì in aziende come Amazon o Apple subito dopo la quotazione in borsa, oppure a chi ha acquistato bitcoin quando valevano pochi dollari: molti di coloro che sono diventati milionari in questo modo non erano necessariamente i più preparati sulla materia, ma hanno avuto il merito di sfruttare al massimo un momento favorevole e irripetibile.
Lo stesso discorso vale anche per il poker: chi tra il 2004 e il 2010 si dedicò anima e corpo a grindare ebbe la possibilità di vincere cifre inimmaginabili sfruttando gli anni d'oro del poker online, caratterizzati da un livello medio molto basso e da rakeback fuori da ogni logica che trasformavano giocatori perdenti o in breakeven in giocatori complessivamente molto vincenti (ad esempio, chiudere in pari al tavolo ed essere Supernova Elite significava incassare più di €60.000 all'anno).
È facile lasciarsi andare ai rimpianti quando si parla di storie di successo legate a situazioni particolari e irripetibili del passato, ma la realtà è che il mondo è pieno di opportunità. Mentre io scrivo e tu leggi, c'è qualcuno (dall'altra parte del mondo o dietro casa) che sta iniziando un percorso ancora più ricco.
Lo dimostra bene la storia di Kenneth Kee, un giocatore professionista di poker semi-sconosciuto che ha sempre guardato avanti, al futuro. Cosa significa concretamente? Nel suo caso caso significa prima preferire il cash game in Asia alle partite più prestigiose in Europa e Stati Uniti, e poi studiare senza sosta lo short deck poker, la nuova variante di No-Limit Hold'em a 36 carte che sta spopolando in Asia.
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Kenneth Kee: il reg del Big Game in Asia
Kenneth Kee è un regular del Big Game asiatico. Gioca nelle partite private più alte del mondo, tra Macao, Manila, Jeju e a volte anche in Cina (dove è illegale). Proprio perché si tratta di uno dei pochissimi in grado di sedersi a certi tavoli, si sa pochissimo sul suo conto e lui stesso non ha alcuna intenzione di sbottonarsi più di tanto.
In alcune interviste ha detto di giocare a poker da tanti anni, ma di aver dato una svolta alla sua carriera solo quando ha deciso di dedicarsi esclusivamente al cash game live in Asia. Il professionista di Singapore si è quindi avventurato in partite facili ma ad altissima varianza e così pare che abbia scalato tutti i livelli, proprio come fece Elton Tsang (considerato da alcuni il giocatore più vincente nella storia del poker).
La sua è stata una scelta che dimostra grande cinismo e lungimiranza: invece di giocare tornei pieni di pro per conquistare un po' di popolarità, ha deciso di agire nell'ombra e incassare cifre da capogiro. Così, oggi che le partite in Asia non sono più facili e accessibili come un tempo, lui non ha alcun rimpianto: i suoi milioni di dollari li ha fatti mentre tanti colleghi si sfidavano in tavoli full reg nei circuiti sotto le luci dei riflettori.
Questa impostazione che ha dato alla sua carriera non è l'unica circostanza che dimostra il suo ottimo timing. Infatti, dopo aver giocato per anni il PLO e il No-Limit Hold'em, non ha esitato a buttarsi nello short deck poker non appena è stato lanciato. Un rischio notevole, perché mentre si imbarcava in questa esperienza lasciava un posto libero a tavoli dove sapeva di essere profittevole. Ma è un rischio che a quanto pare sta pagando benissimo...
Il più forte giocatore al mondo di short deck poker?
Lo scorso mese, Kenneth Kee ha preso parte alla tappa sudcoreana di un noto circuito di tornei high roller asiatici. Sull'isola di Jeju si sono radunati top professionisti e grandi whale da ogni parte dell'Asia, per competere tra folli partite di cash game e tornei dal buy-in stellare. Kee era ovviamente presente, perché nell'ultimo anno si è dedicato con intensità a studiare la strategia migliore per vincere a short deck poker.
E i risultati sono arrivati immediatamente: ha chiuso in seconda posizione l'high roller da 100.000 dollari di Hong Kong e in prima posizione il Super High Roller da un milione di dollari di Hong Kong. Con questi due piazzamenti, ha incassato la bellezza di tre milioni di dollari americani.
La sua preparazione nello short deck poker è stata notata da tutti, al punto che i colleghi di Pokernews.com hanno intitolato l'intervista che gli hanno fatto in questo modo: "Kenneth Kee è il più forte giocatore al mondo di short deck poker?"
Il diretto interessato non ha risposto a questa domanda, ma ha ammesso di studiare la variante da tanto tempo:
"Da circa un anno sto studiando lo short deck poker con qualche amico pro che ritengo molto preparato. Abbiamo ancora alcune opinioni differenti su alcuni spot ma credo che abbiamo capito cosa sia più profittevole in questa variante. E ho capito che non puoi applicare la GTO e basta: per vincere sul lungo periodo potrebbe non essere la mossa migliore".
Kenneth Kee: "Nello short deck fondamentale mixare tra GTO ed exploitative"
Dunque, se è vero che nel No-Limit Hold'em tradizionale giocato ad alti livelli molti reg sono certi che la GTO sia l'unica strada da percorrere, secondo Kee la questione è diversa nello short deck.
"Conoscere la GTO è una cosa, applicarla a specifiche situazioni è tutto u altro discorso. La chiave è riuscirci. Devi essere molto bravo con i fondamenti della teoria, altrimenti perderai sicuramente sul lungo periodo. Ma perderai anche se non saprai quando discostarti dalla GTO ed exploitare i leak degli avversari. Il mio consiglio? Mixare le due strategie".
Questione di timing, questione di edge
Nel corso dell'intervista, Kenneth Kee ha ammesso di avere un edge su molti avversari proprio per una questione di timing: ha un vantaggio dovuto al fatto che lui conosce questa variante già da diverso tempo, mentre gli altri sono esordienti.
"Non giocavo un torneo dal 2012 e fare secondo e primo in pochi giorni è pazzesco", ha detto dopo il successo da 2.8 milioni di dollari. "Tuttavia, non credo sia stato casuale. Ad esempio, nell'heads-up mi sono ritrovato contro un giocatore (Cary Katz, ndr) che non aveva mai giocato prima a short deck. Avevo un edge piuttosto netto nei suoi confronti, soprattutto post-flop".
Una storia, quella di Kenneth Kee, che dimostra l'importanza di non farsi ossessionare dal passato, ma rivolgere sempre la nostra attenzione al presente e al futuro. Il successo passa da questa mentalità, nella vita e nel poker.