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Voulgaris: “Bilzerian ha davvero vinto 50 milioni al 2000/4000$ negli home games”

Qualche settimana fa vi abbiamo proposto un retroscena sconvolgente su Barry Greenstein raccontato nel podcast di Joe Ingram da Haralabos Voulgaris. In quel contesto, lo scommettitore professionista canadese ha parlato anche di tanti altri personaggi del mondo del poker, senza farsi problemi a rendere pubbliche situazioni che probabilmente sarebbero dovute rimanere private.

Bob (così è noto Voulgaris a Las Vegas), parla ad esempio della vendita delle quote da parte di Dan Colman prima del Big One Drop vinto nel 2014. Che il giovane statunitense avesse ceduto parte della sua action era praticamente sicuro, visto che quasi nessun professionista può permettersi di sborsare interamente quella cifra. Su quanto avesse scelto di dare via e soprattutto a chi, non si sapeva niente, finché Voulgaris non ha detto la sua a Joe Ingram: “Avevo una quota di Dan Colman quando ha vinto il Big One For One Drop. Una grossa quota, circa il 10%. Lui comunque aveva pagato di tasca sua gran parte del buy-in“.

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Sappiamo quindi che 100.000$ del buy-in da un milione furono pagati da Haralabos, che di conseguenza intascò circa 1.53 milioni di dollari dalla prima moneta di 15.3 milioni conquistata dal polemico Colman dopo aver sconfitto Negreanu. Niente male come investimento, ma risulta decisamente particolare la motivazione che ha spinto Voulgaris ad acquistare l’action: “Non sono solito comprare quote in giro per il mondo, tipo agli high roller EPT. In quel caso ero annoiato, era finita l’NBA (l’unico campionato su cui scommette, ndr) e non avevo voglia di giocare il torneo, così ho comprato un po’ di quote in giro”.

Haralabos decide poi di togliersi un sassolino dalla scarpa e racconta una disavventura che ancora oggi lo tormenta: “Ho una storia divertente per te, se la vuoi ascoltare (rivolto a Ingram, ndr). Riguarda un professionista di cui si parla molto su Twoplustwo. Questo tizio (provate a indovinare chi è, io non lo dirò), che ora mi deve molti soldi, parliamo di una cifra superiore al milione di dollari, piazzava le scommesse per me su un bookmaker. Improvvisamente dal 2012 ha smesso di pagarmi. Ora mi viene addirittura il dubbio che non piazzasse nemmeno le scommesse e si tenesse direttamente i miei soldi, e che il bookmaker non esistesse nemmeno. La gente sarebbe sconvolta se scoprisse di chi sto parlando”.

Quindi, ricapitolando, Voulgaris parla di una sorta di intermediario a cui si affidava per piazzare le sue scommesse (quasi tutti i bookmaker lo hanno limitato o bloccato) che non gli ha mai pagato le vincite ottenute. I primi nomi che vengono in mente sono quelli collegati a Paul Phua, perché il boss di Macao è anche stato collegato più volte a Sbobet.com, noto bookmaker asiatico. In particolare, la scelta sembra ridursi a Tom Dwan, Phil Ivey e Andrew Robl. Escludendo quest’ultimo in quanto non è un personaggio in vista come gli altri due, il cerchio si stringe intorno a “durrrr” e al 10-volte campione WSOP.

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“È Tom Dwan? Non dirò chi è, ma vi dico che è un tizio che si inventa una scusa dietro l’altra pur di non pagare“, continua Bob, facendo aumentare i sospetti su Dwan (vedi Durrrr Challenge e i continui rinvii). “Lui confermerebbe questa vicenda se glielo chiedessero: non si tratta di accuse, è la pura verità. Cosa posso fare? Posso solo sperare che alla fine questa persona dimostri un po’ di onore. Soprattutto perché so che può pagarmi, ne ha le possibilità. Non ho ricevuto nessuna notizia riguardo un cambiamento radicale nel suo stile di vita, anzi è l’opposto: mi pare che sia ancora in giro a giocare e a fare le sue cose. Semplicemente non paga“.

Queste dichiarazioni, al pari di quelle su Greenstein, hanno infiammato proprio Twoplustwo, su cui è iniziata una “caccia al sospetto”. Forse inconsapevole (o forse no…) delle sue parole, Voulgaris ha continuato a rispondere alle domande di Ingram sul mondo high stakes. Particolarmente interessante la sua opinione su Dan Bilzerian, che spesso viene attaccato dai professionisti, mentre in questo caso riceve parole di stima: “Non è nei miei stessi giri, ma lo conosco bene, abbiamo tanti amici in comune. Da quello che ho sentito è un tizio molto onorevole, che mantiene la sua parola”.

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Questa caratteristica renderebbe automaticamente vere anche tutte le dicerie sulle sue vincite stratosferiche? A riguardo, Haralabos non ha dubbi: “Dan non è un pro, ma una celebrità famosissima che gioca a poker. Tuttavia, ho avuto conferma che tutte le storie che va a raccontare in giro sulle vincite che ha ottenuto negli home games sono vere. Quando dice di aver vinto più 50 milioni di dollari in una sola sessione, non mente. È chiaro che in questi ambienti non giochi mai “da solo”, hai sempre  venduto quote, ma so per certo che in quell’occasione vinse davvero 50 milioni di dollari. Non era una farsa: giocava un vero heads-up di cash game contro un vero avversario”.

Se a dirlo è uno che ha frequentato quell’ambiente per anni, bisogna proprio crederci e per confermare quanto la sa lunga sul mondo degli High Stakes, Haralabos spiega che le più ricche partite private d’America non si giocano a Las Vegas: “A Los Angeles ci sono partite private con i più grandi gambler del paese. Gente che gioca il 2.000$/4.000$ No-Limit Hold’em“.

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Tobey Maguire

Purtroppo per lui, però, coloro che vengono invitati a giocare non devono essere legati in alcun modo al mondo del poker professionistico ma devono essere ricchi occasionali, proprio come Dan Bilzerian: “Non sono mai stato invitato a queste partite e solo una volta vi ho potuto assistere grazie a Tobey (Maguire, l’attore del primo Spiderman, ndr), che all’epoca gestiva tutta la scena pokeristica underground di LA. Eravamo molto amici a quei tempi e ovviamente gli avevo chiesto se potevo giocare ma disse di no. Nessun pro o semi-pro può giocare in queste partite, mi mandarono via quasi subito. Semplicemente non mi volevano lì”.

Per questo motivo, il buon Haralabos è stato “costretto” a continuare a scommettere per vivere. Un’attività che, come vi raccontammo tempo fa, gli ha fruttato una vera e propria fortuna, grazie alla quale oggi, come abbiamo visto, è nella posizione di fare e dire praticamente tutto ciò che vuole…

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