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Justin Bonomo

Justin Bonomo vince il 100k SHR del Bellagio e torna in testa alla All Time Money List

Prima di addentrarsi sul capire quanto valga – e quanto valga oggi – un traguardo come la vetta della All Time Money List del poker live, è il caso di dare la notizia: vincendo il 100k High Roller, uno dei primi tornei in programma del WPT Five Diamonds iniziato al Bellagio di Las Vegas, Justin Bonomo si è ripreso la testa della classifica delle vincite lorde, ri-superando Bryn Kenney dopo oltre 2 anni.

Justin Bonomo, vittoria doppia con sorpasso su Kenney

Come quasi sempre accade, i tornei da 100mila dollari e oltre di buy-in, soprattutto se fuori da festival come le WSOP, diventano poco più che un sit’n’go. Al Bellagio di Las Vegas erano in 19 a rispondere “presente” al primo grande evento in calendario del WPT Five Diamonds, per tradizione ultimo grande festival pokeristico dell’anno solare. Per Justin Bonomo il torneo aveva una valenza particolare, poiché gli forniva la ghiotta occasione di tornare in testa alla All Time Money List.

Al torneo era presente anche Bryn Kenney, ovvero il giocatore che lo aveva superato nell’agosto del 2019, vincendo oltre 20 milioni di dollari in un colpo solo. Da allora Kenney non ha combinato più molto ed è stato anche del tutto assente dalle WSOP 2021, dunque Justin aveva approfittato per avvicinare notevolmente il rivale, che prima di questo evento era ancora davanti per 788mila dollari.

Dal “quasi scoppio” alla vittoria

Per ironia della sorte, il torneo di Bonomo ha svoltato proprio grazie a un rocambolesco double up contro Kenney. Justin e Bryn finiscono ai resti preflop, a a di Bonomo contro q q di Kenney che copre l’avversario in chips. Il flop q 6 2 è un colpo al cuore per Zeejustin, che dopo il 9 al turn è a un passo dall’eliminazione. Il k cascato sul river rimette le cose a posto per lui, con un colore nuts che gli consentono il double up.

Alla fine Kenney non riesce a entrare fra i soli 3 posti in the money previsti dal torneo, che vede in Chris Brewer l’uomo bolla uscito in quarta posizione. Al terzo posto termina Dan Smith per 304mila dollari, mentre il titolo se lo giocano Jason Koon e Justin Bonomo. Koon cede infine al rivale, incassando 667.800$ per il suo secondo posto.

A ben vedere, Justin Bonomo aveva una sola via possibile, per superare Bryn Kenney: vincere il torneo. E così è stato, per un assegno da 928.200$ che ribalta la situazione nella All Time Money List, di cui riportiamo la top 10 aggiornata.

All Time Money List: la top 10 aggiornata

  1. Justin Bonomo United States $57,047,264
  2. Bryn Kenney United States $56,907,385
  3. Daniel Negreanu Canada $45,175,428
  4. Erik Seidel United States $38,416,403
  5. David Peters United States $38,279,171
  6. Dan Smith United States $37,969,324
  7. Stephen Chidwick United Kingdom $37,692,003
  8. Jason Koon United States $34,038,628
  9. Cary Katz United States $33,650,388
  10. Fedor Holz Germany $32,724,248

Quanto vale questa classifica

Nelle recenti WSOP 2021 abbiamo assistito a un fenomeno da considerarsi positivo: i giocatori sono sempre più propensi a far conoscere il loro bilancio al termine della manifestazione. Così abbiamo saputo quanti tornei hanno giocato Negreanu ed Hellmuth e se hanno chiuso col segno più, e anche gli italiani si sono sbottonati maggiormante rispetto al passato.

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Il vero problema di classifiche come la All Time Money List è sempre lo stesso, ovvero che possono soltanto tenere conto delle vincite lorde. E, al di là delle iniziative volontarie dei singoli giocatori, appare difficile pensare che un giorno si possano avere delle classifiche reali, ovvero che tengano conto anche dei buy-in pagati.

Quanto vale questa classifica oggi

No, non è un paragrafo doppione rispetto al precedente. Qui vorrei invece affrontare un discorso che ha più a che fare con la veridicità di tali classifiche. In questo articolo dello scorso anno passavamo in rassegna i giocatori che avevano concluso in testa alla All Time Money List nei vari decenni. Se si pensa che nel 2010 Erik Seidel fu il primo a sfondare il muro dei 15 milioni e oggi siamo vicini ai 60, ciò è esclusivamente dovuto all’enorme moltiplicarsi di High Roller e Super High Roller vari.

Le cifre che questi tornei mettono in palio spingono l’asticella delle cifre necessarie per figurare in una classifica come la ATML molto verso l’alto, in maniera netta e definitiva. Le sensazioni che lascia questo vertiginoso aumento di buy-in e conseguenti vincite sono contraddittorie. Da un lato ci si chiede se è vera gloria, anche perché si crea un club molto ristretto di giocatori che possono ambire alle primissime posizioni. Dall’altro lato, però, questo in qualche modo salvaguarda la qualità.

A parte Katz, che è un buon giocatore ma rimane un uomo d’affari prestato al poker, tutti gli altri in top 10 sono inequivocabilmente top player.  Se si pensa che per diversi anni in cima alla ATML c’è stato Jamie Gold, e per via di un unico torneo, ci sarebbe da benedire gli High Roller perché conferiscono una maggiore credibilità a queste classifiche.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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