I titolari del circolo privato Texas Montecatini preannunciando ricorso al Tar della Toscana, dopo il blitz della polizia nella notte del 27 novembre e l’ordine delle autorità di pubblica sicurezza di sospendere l’attività del club.
Il Questore Manzo ha dichiarato al quotidiano ‘La Nazione’: “Il locale in questione è stato sottoposto a chiusura”. Ma i vertici del circolo privato chiariscono: “Al momento noi abbiamo ricevuto solo una notifica a sospendere l’attività. Vi anticipiamo fin da adesso che abbiamo già preparato il ricorso al Tar, fiduciosi di quanto è emerso da questo controllo da parte delle autorità”.
Sotto il profilo amministrativo il circolo Texas è disposto a dare battaglia a Firenze contro il provvedimento sospensione dell’attività. Per quanto riguarda la posizione penale dei soci identificati, i titolari vogliono chiarire la dinamica dell’accaduto. Durante la conferenza stampa in Questura, come riportano anche i quotidiani locali, le autorità hanno rivelato di aver segnalato alla magistratura 44 persone.
“I giocatori identificati – rivela il vice presidente – sono circa 60, ma solo 36 rischiano la denuncia per gioco d’azzardo. Secondo il nostro punto di vista la cosa è però molto improbabile, visto le altre sentenze emesse fino ad ora dai tribunali”. Ovvero al provvedimento del 2010 del Tribunale di Lucca (‘assenza fine di lucro’) e la recente ordinanza di della Sezione penale di Genova.
“I 36 players non stavano disputando un torneo ma un campionato sociale riservato esclusivamente ai soci, che non pagavano nessuna iscrizione, ma solamente un contributo spese di 5 euro, con tanto di ricevuta rilasciata dall’associazione. Non c’era nessun montepremi ma solamente una classifica a punti, dove alla fine i primi 10 si giocavano l’ingresso in un torneo in un casinò offerto dall’associazione”.
A conferma di tutto ciò, durante la perquisizione, nelle tasche dei giocatori sono state trovate ricevute da 5 euro. In questo modo è difficile poter configurare un reato per esercizio di gioco d’azzardo per gli organizzatori, né l’applicazione dell’articolo 720 del codice penale per i giocatori.
Già in estate il circolo aveva presentato ricorso al Tar della Toscana ma per una vicenda di minor rilievo, impugnando il diniego da parte della Questura di Pistoia di autorizzare i corsi di Texas Hold’em. “Su una nostra specifica richiesta, il Tribunale ha giudicato la Questura non competente per il rilascio di tale autorizzazione, in quanto l’attività non è soggetta a nessuna licenza o concessione. Pertanto noi abbiamo già ottenuto una semplice autorizzazione dagli organi comunali”.