Nella splendida cavalcata per il secondo posto del Main Event EPT Cipro Andrea Dato è salito in cattedra esprimendo un grande poker.
Al tavolo finale il 44enne romano ha trovato due volte il raddoppio ai danni del giocatore seduto alla sua immediata destra, Jose Gonzalez Sanchez: in una di queste due blind war lo spagnolo è cascato "con le mani e con i piedi" nella trappola tesagli dal nostro...
Mandare tutto con incastro
Torneo al 34° livello di gioco, blinds 150k/300k con bb ante.
Sul complete di Gonzales da small blind Andrea Dato checka dietro 6 4 .
Flop 2 A 6 , Dato chiama la bet a 300k di Gonzales.
Sul turn 4 Gonzales checka e poi pusha quando Dato betta 350k. L'italiano snappa con la sua two pair e lo spagnolo con Q 3 può solamente sperare nel cinque per la scala con gutshot al river.
In ultima strada arriva invece Q che porta Andrea Dato a 9.8M di stack e vede Gonzales scendere a 8.85M.
Cucire la bet sulla reazione dell'avversario
In questa azione Andrea ha dato prova di elevata sartoria: la sua action infatti è cucita a misura dell'avversario, con cui aveva giocato a lungo allo stesso tavolo anche nelle giornate precedenti al final table.
Davanti a una bet dimensionata al ribasso come quella di Andrea al turn, che su pot di 1.3M mette al centro del tavolo 350k, dando all'avversario pot odds del 21%, ci sono fondamentalmente due interpretazioni possibili.
Secondo la prima, l'avversario vuole minimizzare la fold equity e dunque dimensiona al ribasso quella che a tutti gli effetti è una valuebet che mira a tenere l'avversario dentro alla mano.
La seconda invece vede la "small bet" come una puntata "timida" fatta da un giocatore che è pronto a mollare il colpo se messo davanti a una certa dose di aggressione.
Ovviamente nella mano contro Dato lo spagnolo ha fatto propria la seconda interpretazione. Che in puro exploitativo Andrea già sapesse come avrebbe reagito l'avversario alla sua bet small è decisamente più che un sospetto.
Il video
Nel riquadro puoi rivedere la mano tra Andrea e Gonzalez con il commento in italiano di Giada Fang e Alberto Russo: