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Il miglior hand reader di tutti i tempi? Polk non ha dubbi: è Jungleman12

Di recente Doug Polk ha stilato, con l’aiuto del suo pubblico, la lista dei migliori giocatori di poker di tutti i tempi. Impresa ardua, in particolare perché “WCGRider” si è preso la briga di commentare uno per uno ogni player arrivato alle votazioni finali. Abbiamo già visto alcuni pareri in pieno stile Polk, come questa raffica di frecciatine verso Tom “durrrr” Dwan, ma ci sono state anche vere e proprie ammissioni di stima e rispetto, come nel caso di Dan Jungleman12 Cates.

Doug Polk aveva già detto in precedenza: “Jungleman12 è l’avversario più duro che abbia mai affrontato. Difficilissimo giocare fuori dalle righe contro di lui e probabilmente ha a miglior intuizione di tutti i tempi per trovare gli spot”.

 

Dan Cates imbattibile nel leggere le mani

Quando Mike Brady domanda a Polk di argomentare questi pensieri, WCGRider risponde così:

“Quando parlavo della bravura di Isildur1 nel leggere le mani, l’altra persona a cui pensavo era Cates. Assolutamente incredibile nell’hand reading, mi ha messo negli spot più orribili di tutti i tempi.

Inoltre è uno dei migliori a capire cosa passa per la mente agli avversari, riesce a categorizzarli in modo che prendere decisioni contro di loro sia più facile.

Ho vissuto per un po’ con Dan, e l’ho visto giocare. Come dice sempre ‘Devi conoscere il tuo nemico’, e lui sembrava davvero conoscere il suo avversario ad ogni occasione.”

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Jungleman12, uno dei migliori di sempre

Tra gli altri motivi che Polk annovera per classificare Dan Cates nei piani altissimi dei migliori di tutti i tempi, ci sono i risultati sia generali che contro Polk stesso:

“So che ha ottenuto grande successo live, ha ottenuto grande successo online… forse nei tornei ha quel problema comune a tutti gli headsuppisti, essere un po’ troppo loose e spewy.

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Capisce bene i concetti chiave del balance, è uno dei migliori hand reader di tutti i tempi, è uno dei migliori giocatori online di tutti i tempi, ha un ragionevole successo nei tornei live.

Jungleman lo conosco bene, è uno degli avversari contro cui ho giocato più mani in assoluto, e ho perso più buy-in contro di lui che contro chiunque altro, e con ampio margine.

Abbiamo giocato sessioni di 14, 16 ore su quattro tavoli senza resettare mai gli stack, abbiamo giocato mani incredibili con stack così deep.

È normale nella scena heads up, hai sempre qualcuno contro cui perdi. Anche Cates ce l’ha. Semplicemente il mio stile non andava bene contro il suo perché… perché di base sapeva sempre cosa avevo, in ogni spot.”

Nella chiacchierata successiva con gli altri due presentatori della trasmissione, emergono altri validi motivi per eleggere Cates al numero uno, in particolare la sua capacità di giocare a molti giochi, specialità, varianti diverse e sapersi sempre adattare per essere uno dei più forti.

L’unico aspetto negativo? A quanto pare sarebbe un tell live vivente…

Scrivo di poker da 10 anni, praticamente è l’unica cosa che ho fatto. Ho passato più tempo effettivo in un casinò che a casa e nonostante questo non riesco a battere il NL10. Spero di scrivere meglio di come gioco.
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