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Isaac Haxton atterra fra i 10 migliori giocatori di Pot Limit Omaha

[imagebanner gruppo=pokerstars] Isaac Haxton è sempre stato un maestro nel No Limit Hold’em, sia per quanto riguarda il 6-max che l’heads-up, ma adesso lo statunitense ha cominciato a battagliare con frequenza anche ai tavoli di Pot Limit Omaha high stakes, guadagnandosi ben presto il rispetto degli avversari.

Lo dimostra la nuova classifica redatta da Andreas “Skjervoy” Torbergsen, nella quale il giocatore norvegese ha elencato chi sono a suo avviso i 10 migliori giocatori di Pot Limit Omaha 6-max, naturalmente che giochino i tavoli di cash game high stakes nell’unica poker room dove ormai sono disponibili, vale a dire PokerStars.com.

Non è la prima volta che lo scandinavo rilascia questa sua personalissima classifica: lo aveva già fatto in passato ed è tornato a farlo di nuovo giusto qualche ora fa, aggiornando la graduatoria precedente con più di una sorpresa.

Anzitutto, ci sono state due new entries, che sono “BERRI SWEETS” al decimo posto ed appunto Isaac Haxton al sesto, davanti a specialisti come Danny “d2themfi” Isaacson, Cole “CTS687” South e “n0d1ceb4by”, mentre è preceduto nell’ordine da Jens “Jeans89” Kyllonen ed Ola “Odd_Oddsen” Amundsgard, entrambi in ogni caso fuori dal podio virtuale.

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Qui troviamo infatti in terza posizione Ben “Sauce1234” Sulsky – che in precedenza era stato piazzato in testa – e quindi Ben “Ben86” Tollerene, con al primo posto un professionista non così noto al grande pubblico ma in ogni caso decisamente temuto ai piani alti del poker.

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Stiamo parlando dell’olandese “Ravenswood13”, 25enne residente a Malta che al pari di molti suoi connazionali era a Las Vegas a supportare il connazionale Jorryt van Hoof lo scorso novembre: sempre molto attento a proteggere la sua privacy adottando un basso profilo, è un giocatore da prendere con le molle, e non è detto che bastino.

Tornando ad Haxton, lo statunitense in questa prima parte del 2015 è stato molto attivo online, recuperando un downswing di oltre 300.000 dollari maturato proprio nel Pot Limit Omaha e macinando già più di 200.000 VPP.

Tutto questo evidentemente non è sfuggito a “Skjervoy”, che ha ancora una volta chiarito quali siano stati i criteri che le abbiano portato a queste scelte: “Non ho assolutamente considerato i tavoli di heads-up, né i molti bravi regular che pure ci sono ai livelli inferiori – sottolinea – ho dato più credito a chi gioca sempre full stack, genera un discreto volume e non fa una table selection esasperata, ma sono sicuro che di qui ad un anno la lista sarà completamente diversa“.

E naturalmente sarà interessante seguirne l’evoluzione, anche per capire quale sia la percezione di chi questo mondo lo vive molto da vicino, e ne ha quindi una visione molto più accurata.

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