Marco Trucco è uno dei manager più esperti nel panorama del gioco online italiano e in particolare del poker. Il progetto della liquidità condivisa è nato e stato spinto proprio da lui negli ultimi anni. Ha iniziato negli anni d’oro con la poker room Everest (poi acquistata dai francesi di BetClic), è passato a Eurobet (dove su iPoker creò una liquidità esclusiva per gli iscritti della sua sala con Snai e Sisal, i famosi tavoli Stella, distruggendo la forte concorrenza interna), infine il suo passaggio su PokerStars dove ha spinto per una liquidità aperta nel poker online. E' sempre stato uno dei suoi progetti cardine.
Sappiamo tutti come è finita: il direttore dei Monopoli firmò l’accordo con i regolatori di Francia, Spagna e Portogallo, ma proprio sul più bello quando i nostri grinder stavano contando i giorni all'apertura del nuovo mercato, una azione coordinata di alcuni senatori del Partito Democratico appoggiati da due concessionari italiani più alcuni media di settore allineati, mandò in frantumi il progetto entrando a gamba tesa sull'iniziativa dell'ufficio del gioco online di ADM. Se i players italiani sono tutt’ora segregati, il motivo è questo, tutto il resto sono scuse di facciata.
Questa è stata la mossa politica e di lobby che ha castrato i nostri giocatori per anni e ha negato il confronto dei nostri players con i giocatori europei.
Nel frattempo Trucco è passato alla room mondiale GGPoker e non si è mai arreso all’idea della liquidità chiusa nel mercato italiano. Anche a seguito delle sue dimissioni, GG ha continuato a spingere per un pool internazionale, ma cambiando obiettivo in corsa: non più puntare su una liquidità regionale condivisa europea, ma spingere per un’apertura dell’Italia al pool mondiale del .com con tutti i problemi che ne conseguono.
In questo Articolo:
- 1 Il tema della liquidità internazionale nel poker nell'agenda del Senato
- 2 Abolizione divieto di pubblicità: le rooms straniere guardano all’Italia con maggiore interesse
- 3 Liquidità internazionale: benefici non solo fiscali
- 4 Gli scarsi investimenti nel poker italiano
- 5 Trucco: " con l'apertura alla liquidità, entrate fiscali extra per 240 milioni in 9 anni"
- 6 "Germania, Belgio, Danimarca, UK e Belgio hanno scelto la liquidità globale"
Il tema della liquidità internazionale nel poker nell'agenda del Senato
Nella giornata di ieri, come consulente internazionale di GGPoker, Trucco (nella foto in basso) è stato audito dalla sesta commissione Finanze del Senato italiano, presieduta dall’ex vice ministro dell'Economia Massimo Garavaglia.
L’audizione in streaming è stata molto interessante e i colleghi di Gioconews sono stati puntuali nel darne atto.
La notizia è senza dubbio che la liquidità internazionale è di nuovo nell’agenda politica di questo Governo, seppur molti concessionari non abbiano interesse legittimo a portare avanti il progetto per ragioni concorrenziali.
Abolizione divieto di pubblicità: le rooms straniere guardano all’Italia con maggiore interesse
La liquidità internazionale nel poker è diventato un tema di discussione nell'iter di approvazione del riordino. Il Governo inizia ad avere forti dubbi sul fatto che gli operatori aderiscano al nuovo bando che richiede un investimento iniziale di 7 milioni di euro (il costo della concessione iniziale). Un aspetto che ha lasciato basito lo stesso Presidente Garavaglia che ha mostrato parecchio scetticismo sul prezzo così alto delle concessioni e sul fatto che il Governo stia rischiando, in questo modo, di perdere un gettito di 200 milioni di euro. Ma su questo punto ci ritorneremo per un approfondimento.
Anche per rendere più attrattivo il mercato online italiano, non è un caso che si stia muovendo anche una forte lobby a favore per l’abolizione del decreto dignità. Se il decreto legislativo del riordino dovesse essere approvato in modo definitivo, la legge ne prevede già un’abrogazione implicita all’articolo 3, con una norma proprio di principio, quindi non secondaria.
Ma la partita sulla pubblicità è soprattutto politica e capiremo chi avrà vinto solo con la scrittura del successivo regolamento attuativo. Dal punto di vista formale e tecnico l'abolizione è già presente nel Decreto legislativo licenziato dal Governo (ma sottoposto ad una inusuale procedura atta a ottenere il parere favorevole anche delle Camere).
Le poker rooms straniere guardano con enorme interesse al mercato legale italiano, nonostante il costo eccessivo delle concessioni (7 milioni di euro) se ci sarà un'apertura sulla pubblcità e la liquidità internazionale.
Il Decreto Dignità si sta sgretolando progressivamente per via anche dell’azione della Lega di Serie A che ne ha chiesto ufficialmente l’abolizione definitiva, la partita è apertissima, dietro c’è il Senatore Lotito e il suo partito di Forza Italia con i Berlusconi, ma ci sono anche altri editori (in primis Cairo con RCS) che ne richiedono uno smantellamento.
In settimana il Direttore dei Monopoli Alesse, al Corriere della Sera (un semplice caso?), ha ammonito: “la legislazione sulla pubblicità è eccessivamente severa, occorre fare riflessioni senza ipocrisie”.
Liquidità internazionale: benefici non solo fiscali
Scusate per la divagazione, ma era una doverosa premessa, per contestualizzare lo stato del poker online italiano oggi e capire anche il senso delle audizioni che in questo momento si stanno tenendo in Commissione Bilancio e Finanze.
Marco Trucco, in estrema sintesi, è andato al punto della questione: l’apertura alla liquidità internazionale porterebbe dei benefici non solo fiscali (GGPoker ha presentato delle proiezioni con un aumento del gettito di almeno 25 milioni annui). Il segnale che ha lanciato il manager è il seguente: un’apertura comporterebbe “maggiore sicurezza, maggiore gettito e maggiore tutela al player con un gioco che si basa più sull’abilità che sulla fortuna e riduce anche la frequenza di gioco”.
Trucco conosce molto bene la storia del mercato legale italiano: “Il poker è stato regolamentato nel 2008 come gioco di abilità in cui c’è un elemento di bravura e non solo di fortuna, un gioco peer to peer e non contro il banco si partì da un 67% della raccolta , adesso il verticale genera il 4%. Questo perché? Alcuni studi dicono che i ragazzi preferiscono le scommesse al 47%, quindi casino, roulette, virtual e le slot al 25% mentre il poker continua a scomparire. Tuttavia è il gioco più complesso, più lungo, meno ripetitivo e meno praticato dai player problematici ma è stato soffocato da casino e scommesse. È anche il meno redditizio per le room perché i player spendono molto meno che negli altri giochi e per questo è stato abbandonato”.
C’è da fare anche una puntualizzazione: oramai la media dei concessionari punta quasi esclusivamente sui casinò. La maggior parte degli operatori non riesce a gestire il banco nelle scommesse e con il betting rischia di andare sempre in rosso, sono pochi i veri bookmakers che gestiscono direttamente il rischio e le quote.
E' facile comprendere che i casinò stanno cannibalizzando tutto, esponendo però i giocatori a rischi maggiori.
Gli scarsi investimenti nel poker italiano
Essendoci poco interesse per il poker in termini di revenues, gli operatori tendono a non investire. Tranne PokerStars in Italia, quali sono i concessionari che hanno puntato forte sull’innovazione? Il manager italiano è convinto che “in questi anni i prodotti casino e scommesse sono stati spesso aggiornati mentre il poker dal 2011 non viene aggiornato se non limitatamente a qualche format di gioco nuovo. Del resto dal lancio 2008 per evitare problematiche tecniche il regolatore limitò le piattaforme di poker ai giocatori italiani non ammettendo le reti internazionali. Doveva essere una fase transitoria ma la restrizione temporanea non è mai stata superata per questo il gioco è crollato. I montepremi sono scesi e i player sono sono volati sulle piattaforme estere”.
Solo PokerStars è riuscita a aumentare i montepremi garantiti delle Series e del Sunday Million, nonostante non vi sia la liquidità condivisa. E la room della picca rossa l’ha fatto anche per contrastare la concorrenza di una room non regolamentata proprio come GGPoker, la cui concorrenza è invisibile ma è molto forte nei confronti dei players. Per l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli c'è quindi tutto l'interesse a far emergere quei volumi e trasferirli nel mercato legale dell'online.
Trucco: " con l'apertura alla liquidità, entrate fiscali extra per 240 milioni in 9 anni"
Come detto, tema che interessa alla Commissione Finanze è se il bando sarà attrattivo anche con un costo di 7 milioni a concessione. Il rischio di una gara deserta è dietro l’angolo. A tal proposito Trucco prende la palla al balzo: “varrebbe la pena per gli operatori internazionali di partecipare al bando di gara e offrire un prodotto competitivo. Se muore il poker legale ci sarebbe spazio solo per il gioco illegale. Non devono esserci timori perché verrebbero mantenute tutte le cautele e le restrizioni già previste. L’integrazione con le piattaforme internazionali non sposterebbe il limite da 250 euro che vige in Italia, verrebbero filtrati tutti i tornei e i nostri player non li vedrebbero e non vi parteciperebbero. Il poker tornerebbe competitivo e da nostre simulazioni si genererebbero 25M di gettito in più che in nove anni di concessione sarebbero circa 240M che è quasi quanto il Governo si aspetta di ricevere dal bando. Questo con una piccola modifica a livello legislativo e tecnico. Quasi tutti gli operatori italiani utilizzano piattaforme internazionali che sono state staccate dall’albero principale e significherebbe ricollegarsi ad esse.”
Il senso dell'intervento di Trucco è: 7 milioni per una concessione in cambio di una migliore regolamentazione e competitività del prodotto e del mercato, con un incremento del gettito fiscale non secondario.
"Germania, Belgio, Danimarca, UK e Belgio hanno scelto la liquidità globale"
“C’è qualche rischio? Io direi di no, anzi, con più player nelle pool è statisticamente più difficile frodare ed è più sicuro giocare. Se tutti i regolatori più rigidi e stringenti nel mondo come Germania, Belgio, Romania, Uk o Danimarca, hanno scelto la liquidità globale per il poker ci sarà un motivo.”
Un’innovazione simile nel poker comporterebbe maggiori investimenti di tutti i concessionari, poker rooms e network verso la sicurezza, con la costituzione di team di Integrity molto più efficaci. In alcuni casi esistono già e monitorano tutti i tavoli internazionali.
“L’Italia deve dare possibilità ad aziende italiane quale prodotto offrire sul mercato. Gli italiani già giocano su app cinesi e siti di criptovalute dove i controlli sono pari a zero”.
Naturalmente la liquidità internazionale non è una novità per i giochi: “Esistono – prosegue Trucco - già lotterie in cui i giocatori possono partecipare ad estrazioni europee. Il poker è differente perché la sfida e tra player e non contro il banco.”
“I tornei hanno una frequenza molto più lenta rispetto ad altri, come dicevamo - spiega Trucco - se gioco 5 euro con 10 giocatori è molto differente se dovessi avere la possibilità di sfidare 150 giocatori con la stessa somma di buy in. Con meno player spenderei sempre di più. È fondamentale per il gioco responsabile.”
La notizia di giornata però è la reazione del Presidente Garavaglia che ha chiuso l’audizione con una frase semplice ma significativa: “Mi ha convinto!”.
La liquidità internazionale è ufficialmente entrata nella agenda del Riordino dei Giochi online. I giocatori italiani possono sognare o solo illudersi? E’ ancora troppo presto per fare una previsione, ma allo stato delle cose non ci sentiamo di escludere più nulla e, il fatto che questo tema sia rientrato nell'agenda politica è già un successo.