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PokerStars story: la nuova fase della diversificazione sotto Amaya - terza puntata

PokerStars story (terza puntata) - Nel giugno 2014 il testimone passa in mano a David Baazov ed Amaya Gaming, piccola società canadese (proprietaria del network Ongame e di una rete di slot terrestri) che, con l'acquisizione di Rational Group (grazie all'appoggio di banche d'affari e fondi di Wall Street) riesce ad assumere il controllo sia PokerStars che di Full Tilt con un esborso di circa 4,9 miliardi di dollari.

Il lancio degli Spin and Go

Proprio nello stesso anno PokerStars, ispirata dalla felice esperienza francese degli Espresso, lancia un prodotto destinato a cambiare in parte il poker online: arrivano gli Spin and Go, i Sit Lottery con montepremi variabile e sarà un successo che andrà oltre le più rosee aspettative. Il team per lo sviluppo stava già lavorando da mesi, ben prima dell'operazione di cessione aziendale.

Con Amaya, Pokerstars diventa una società pubblica, con la quotazione al Nasdaq.

Il fatto di essere quotata in borsa stravolge anche l'identità del prodotto del brand e mette, naturalmente, sotto pressione i manager A tal punto che Baazov - un paio di anni dopo capisce il problema - e pensa di fare un passo indietro per ritirare Amaya Gaming (e quindi PS) dalla borsa. Ma viene travolto dallo scandalo dell'insider trading. Dopo anni ne uscirà pulito con piena assoluzione dalle accuse, però l'ambizioso manager canadese (di origini israeliane) dovrà dimettersi.

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David Baazov

David Baazov: la sua storia, leggi qui

Nasce The Stars Group: inizia l'era della diversificazione

Un paio d'anni dopo l'acquisizione nasce The Stars Group e PokerStars - di fatto - non ha concorrenza diretta nel poker, tranne in un mercato (in Francia con Winamax) e l'azienda dà vita ad una diversificazione sul prodotto.

Uscito di scena David Baazov, il nuovo amministratore delegato è Rafi Ashkenazi (top manager di Playtech voluto da Baazov nei mesi precedenti). L'ambizioso CEO guarda con interesse ai mercati del casinò e delle scommesse.

E' una rivoluzione perché nasce PokerStars Casino (e l'operazione si rivela un successo, se pensiamo che PS è il primo casinò online italiano oggi) ma per la prima volta nella sua storia non stiamo più parlando di una poker room ma di un sito di gioco a 360 gradi.

Vengono gradualmente tagliati i testimonial del poker per fare spazio a stelle dello sport di prima grandezza come Neymar e Cristiano Ronaldo (anche se in passato gli Scheinberg avevano investito su Tomba, Becker, Nadal ed altri campioni).

TSG guarda al betting: la trattativa con William Hill non va in porto

Ashkenazi vuole entrare anche dalla porta principale del mercato delle scommesse e prova a stringere un deal con William Hill nel 2016 per una fusione che farà molto discutere. I manager dello storico bookmaker inglese sono d'accordo con i vertici di TSG ma il primo azionista, Parvus Asset Management (che deteneva il 14%), si rifiuta di accettare: secondo gli analisti del fondo, rispetto alle revenues molto alte, la marginalità rimane eccessivamente bassa (molto probabilmente a causa della rake back restituita ai clienti).

William Hill commette un errore fatale perché sottovaluta le potenzialità del cross selling di un prodotto come il poker e, rimanendo isolata di fronte a dei veri colossi (pensiamo all'attuale Flutter group e Entain) alla fine sarà nel 2020 "mangiata" da Caesars che la scorporerà. L'asset europeo verrà venduto a 888 Holdings (per l'asset europeo).

L'aumento della marginalità, l'addio alle politiche degli Scheinberg

Il fallimento della fusione con William Hill induce il board di Ashkenasi ad aumentare la marginalità di PokerStars. Come? Tagliando il famoso vip system. Naturalmente la reazione dei players è negativa. Un fatto che forse ha segnato la storia recente della room e che è stato molto criticato - poche settimane fa - anche dal fondatore Isai Scheinberg, in particolare per l'eliminazione dei Supernova Elite. Non a caso Flutter (ne parleremo nella quarta puntata) ha deciso di ripristinare un sistema premiale interessante per i players (che può arrivare fino al 65% di rake back indiretta).

I tagli al vip system però nel 2018 migliorano i profitti di PS e vengono creati i presupposti per una nuova incorporazione, ma dà anche spazio in futuro alla concorrenza nel poker online (con l'arrivo deciso di GGPoker e di altri network asiatici).

La rivoluzione nel live dura solo un anno e viene acquistata Skybet

Nel live invece si sperimenta l'eliminazione di brand storici come quello dell' European Poker Tour (sostituito da PokerStars Championship) ma il tentativo si rivela fallimentare e si torna all'antico dopo un solo anno.

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Rafi Ashkenazi
Rafi Ashkenazi

Il board di PS non molla il mercato delle scommesse e decide di rilanciare con l'acquisto del bookmaker online Skybet: nell'aprile del 2018 The Stars Group diventa la società di e-gaming numero 1 al mondo (prima delle fusioni di Entain). Il prezzo (4,7 miliardi di dollari) però viene valutato come eccessivo dai mercati finanziari.

PokerStars guida la liquidità condivisa europea

Il poker non passa  in secondo piano ma gli investimenti più importanti sono focalizzati nel razionalizzare la fusione e spingere nel betting attraverso Skybet.

L'unico investimento forte sotto questa gestione per il main business dell'azienda è senza dubbio la liquidità condivisa europea con un nuova piattaforma regolamentata formata dai giocatori di Francia, Spagna e Portogallo. Un'idea "vecchia" ma sempre efficace che pone le basi per un poker futuro europeo (peccato l'Italia si sia tirata indietro per ragioni di mera bottega di pochi operatori restii a consegnare il mercato condiviso a PokerStars).

Il team marketing crea alle Bahamas un super evento, il PokerStars Players Championship con una promozione lunga quasi un anno. L'esperienza si rivela vincente (e verrà riproposta a Barcellona forse nel 2021). Viene creato un torneo unico, un mix tra amatori e professionisti.

La fusione con Skybet non dà i frutti sperati, almeno dal punto delle Borse ed un anno dopo, nel 2019, The Stars Group viene incorporata a Flutter, proprietaria di Betfair e Paddypower, per un'operazione brillante, valutata nel modo giusto da Rafi Ashkenazi (che dopo pochi mesi si dimette), dal suo staff e Peter Jackson (Ceo di Flutter).

Vengono incorporati due aziende (e giochi) che si basano sulla liquidità dei giocatori (poker e betting exchange) e rafforzano entrambi i field, con una razionalizzazione di tutti gli asset e dei brand. E questa volta i mercati finanziari apprezzano ed approvano.

PokerStars story - terza puntata - continua

PokerStars Story - prima puntata

PokerStars Story - seconda puntata

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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