Nel poker online abbiamo capito da un paio d'anni come l'intelligenza artificiale non sia da sottovalutare, tutt'altro... Libratus ha battuto senza appello diversi professionisti l'anno scorso. Questo tipo di IA nel poker è molto temuta e stimata da giocatori preparati sotto il profilo tecnico come Nitsche.

Per chi non conoscesse la storia, Libratus si è dimostrato talmente intelligente e skillato ai tavoli da poker, da essere stato ingaggiato dal Pentagono per studiare scenari di guerra e di strategia geo-politica e militare.
Nelle scommesse il nuovo trend riguarda proprio l'uso dell'intelligenza artificiale e lo sviluppo di algoritmi più o meno sofisticati.
Diversi professionisti operano con il supporto di software: se all'estero non è una novità, questo trend sta prendendo piede anche nel mercato italiano. Nell'ultima intervista Antony Bottiglieri ha ammesso di fare uso di suo tool, il trader William McCoist basa il suo approccio allo sport trading con l'ausilio di un software.
Ma fino ad ora, l'Intelligenza Artificiale ed i vari algoritmi si sono rivelati solo un prezioso supporto (soprattutto per individuare scommesse di valore) ma la differenza lo fa sempre l'abilità dello scommettitore-trader.
Un altro pro italiano, Antony Famulari, ha ammesso ad Assopoker: "il valore lo si crea unendo tre elementi: realtà, tendenza statistica e strategia. La realtà è la lettura dell’evento in corso quindi ciò che effettivamente sta accadendo, la tendenza statistica è l’aspettativa iniziale basata su studi di probabilità, la strategia è ciò che ci consente di lavorare con buoni prezzi al momento giusto e con un oculata gestione del rischio. Realtà e aspettativa iniziale devono essere coerenti, quando lo sono, l’applicazione della strategia crea valore".
In genere i software e glia algoritmi aiutano ad elaborare nel migliore dei modi la tendenza statistica poi sta al trader elaborarla e trasformarla, in base alle sue conoscenze (anche delle strategie) e alle sue letture in un trade vincete.
All'Università di Tokyo avevano sviluppato un software che aveva messo in ginocchio i bookmakers: gli universitari giapponesi riuscivano in questo modo a scovare delle belle vaue bets prima di essere bannati.
In questi giorni però il dibattito dell'Intelligenza Artificiale applicata al betting si è fatto ancora più caldo, soprattutto in merito al Super Bowl.
Alla fine il veterano Tom Brady (al sesto anello) ha guidato i suoi Patriots alla vittoria contro i Rams dell'emergente Jared Goff. 13-3 il risultato in una delle finali più brutte e monotone della storia.
Alla vigilia si sono sprecate le scommesse (record per il mercato legale negli States) e i pronostici. Ed anche l'Intelligenza Artificiale è stata messa alla prova.
Si sono sfidati Cortana (assistente virtuale di Microsoft) e Elo (sviluppato da FiveThirtyEight, sito di Nate Silver).
I due cervelloni avevano già seguito ed elaborato l'intera stagione della National Football League (NFL) cercando di migliorare ed implementare le conoscenze match dopo match. Cortana ha indovinato il 65% dei risultati (saremo curiosi di sapere a che quote) mentre Elo ha mostrato un rendimento inferiore del 62%. Hanno sballato i pronostici nelle semifinali di Conference ma hanno indovinato il vincitore del Super Bowl: i favoriti Patriots.
L'handicap 8,5 applicato ai Patriots era offerto a 3,25. Alla fine hanno vinto di 10 punti.
I margini però erano risicati nelle scommesse tradizionali: per Elo le probabilità che la squadra di Tom Brady vincesse erano del 53% (la quota sarebbe dovuta essere quindi pari a 1.89) mentre per Cortana pari al 55% (1.81). La sfida è stata vinta dai bookmakers che si sono rivelati più prudenti (e più affidabili) ed avevano previsto una vittoria più semplice: BetStars bancava New England 1.75 (57%). Bookmakers che hanno dimostrato di avere ancora un discreto margine sull'Intelligenza artificiale, anche perché gli stessi si avvalgono di software molto più efficienti nel mercato del betting.